Ho temporaneamente rallentato il lavoro sulla S.Luigina, per dedicarmi a questo modellino sfizioso che inserirò in un diorama.
Ho realizzato questo progetto per un amico pittore acquarellista, che desiderava realizzare un modello che riproducesse questo barchino sardo a fondo piatto, della zona di S.Antioco.
E' una barca antica della quale non si conosce esattamente l'origine, è mossa da remi sensili impugnati dallo stesso vogatore che rema stando in piedi con la faccia rivolta a prua (o a poppa, a seconda delle circostanze). Nel corso degli anni si è evoluta adattandosi alla propulsione di un piccolo fuori bordo. La poppa, pur mantenendo la forma originaria, è stata modificata per accogliere il motore fuoribordo in un apposito pozzetto.
Ho fatto una bozza 3D con Delftship, basandomi sulle foto, assumendo che l'imbarcazione sia di circa 6m e larga 2,2m. Queste misure le ho dedotte dalle proporzioni della persona che si vede ai remi.
Ho notato comunque che i ciu delle foto che ho esaminato, non sono tutti uguali e risentono dell'estro del mastro d'ascia e delle esigenze del committente; ad esempio il dritto di prora e di poppa sono più o meno inclinati e lo scasso per il motore può mancare.
Dopo qualche iterazione ho ottenuto un risultato abbastanza soddisfacente.
Ho quindi prodotto il linesplan, che ho usato per il piano esecutivo.
Ho preparato col CAD il piano esecutivo per la realizzazione del modello con la tecnica dello scafo vuoto. Pertanto ho disegnato le false ordinate e la falsa chiglia per realizzare il calco positivo sul quale applicare la fasciatura dello scafo.
Sto realizzando il modello in scala 1:40 (circa 15cm di lunghezza.
Il calco positivo
Ho ritagliato i disegni della la falsa chiglia e delle false ordinate e li ho incollati sul compensato con la colla Pritt. Poi ho ritagliato i pezzi, li ho rifiniti con una limetta e della carta abrasiva fino a che si inserivano bene al loro posto senza gioco. Ho messo un velo di colla e ho assemblato la strutturina, che ho poi fissato su una tavoletta per bloccare bene il tutto. Quando la colla ha tirato, con la limetta e con l'aiuto di un listello ho smussato le false ordinate per fare in modo che il fasciame poggi bene. Successivamente ho dato un paio di mani di turapori sullo scaletto per evitare che eventuali gocce di colla lo blocchino sulle costole. Ecco lo scaletto appena uscito dalla toilette di turapori.
Per lo scafo ho usato tutto materiale di recupero: impiallicciatura di tanganika da 0,6mm, pezzetti di tranciato di tanganika da 2mm e listelli da 3×2 e da 3×4 che avevo ricavato da un pezzo di battiscopa. L'impiallicciatura da 0,6mm la userò per fasciare lo scafo, i listelli e il tranciato serviranno per fare le costole, i dritti e il resto.
Lo scafo
Ho incollato con la termocolla i listelli dellle costole e ho incollato il fondo. Per il fondo ho usato due pezzetti di tranciato da 2mm per garantirmi che fosse abbastanza solido per le successive lavorazioni.
Ho quindi completato la copertura dello scafo facendo le murate tutte d'un pezzo.
Durante l'estrazione (operazione molto delicata), ho apprezzato la maggiore solidità delle murate a due strati. Infatti spingendo con le dita dall'interno , lo scafo inizialmente non si muoveva e poi improvvisamente si è staccato. Il dritto di poppa è rimasto attaccato allo scaletto e quindi ho dovuto rifarlo.
Ecco le foto del ciu fuori dallo scaletto dopo che gli ho rifatto il dritto di poppa e ho tolto i pochi residui di termocolla.
Ho sistemato un pò i bordi e il fondo; ho incollato sui bordi esterni due striscioline per cominciare a formare l'incintone; ho applicato i madieri e gli staminali e ho incollato il corrente superiore. Ecco il modello ripreso da angolazioni diverse.
Le panche e la paratia
Le panche le ho fatte con due strati di impiallicciatura per non superare 1mm di spessore (in scala 1:40 1mm equivale a 4cm) e poi ho anche preparato l'impiallicciatura placcata in due strati per fare la paratia sotto la panca di prua.
Non sapevo dove mettere la paratia, poi ho pensato che essa dovesse servire principalmente per contenere il serbatoio della miscela per il motore fuoribordo e qualche altro attrezzo, ma che non dovesse creare problemi al pescatore nella guida del fuoribordo. L'ho posizionata a una distanza equivalente a circa 45 - 50 cm tra paratia e specchio di poppa (quello dove va il motore).
Ho installato i due correnti, la paratia sotto alla panca di prua e le due panche. Ho anche realizzato il rinforzo sul dritto di poppa dove andrà il fuoribordo.
Ecco qualche foto del risultato da più punti di vista.
Gli incintoni
Per la preparazione degli incintoni ho rilevato la curva con un cartoncino e ho predisposto qualche listello da 2×2 mm, che ho messo a bagno in una bottiglia piena d'acqua per ammorbidirli un po'.
Ho preparato una tavoletta, che ho coperto con la pellicola trasparente, sulla quale ho tracciato la curva da dare ai listello esterno e ho messo dei chiodini di battuta. Ho messo in piega i listelli senza incollarli.
All'indomani ho estratto i listelli che erano in piega, ne ho scelti un paio per parte e li ho incollati e rimessi in forma.
Quando la colla ha tirato, con la mia calibratrice/trapano ho portato a spessore i listelli curvi dell'incintone e li ho incollati sul bordo superiore delle murate dol ciu. Avevo fatto i listelli d'una larghezza più abbondante del necessario per avere materiale da asportare e rifilare dopo l'incollaggio.
Ecco una foto del modello con l'incintone incollato e rifilato con accanto i tre pezzi del pagliolato.
Alla prossima.