Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Sezione dedicata al Modellismo Navale Statico

Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda etabeta » 03/11/2014, 13:32

Ho temporaneamente rallentato il lavoro sulla S.Luigina, per dedicarmi a questo modellino sfizioso che inserirò in un diorama.
Ho realizzato questo progetto per un amico pittore acquarellista, che desiderava realizzare un modello che riproducesse questo barchino sardo a fondo piatto, della zona di S.Antioco.

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E' una barca antica della quale non si conosce esattamente l'origine, è mossa da remi sensili impugnati dallo stesso vogatore che rema stando in piedi con la faccia rivolta a prua (o a poppa, a seconda delle circostanze). Nel corso degli anni si è evoluta adattandosi alla propulsione di un piccolo fuori bordo. La poppa, pur mantenendo la forma originaria, è stata modificata per accogliere il motore fuoribordo in un apposito pozzetto.

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Ho fatto una bozza 3D con Delftship, basandomi sulle foto, assumendo che l'imbarcazione sia di circa 6m e larga 2,2m. Queste misure le ho dedotte dalle proporzioni della persona che si vede ai remi.

Ho notato comunque che i ciu delle foto che ho esaminato, non sono tutti uguali e risentono dell'estro del mastro d'ascia e delle esigenze del committente; ad esempio il dritto di prora e di poppa sono più o meno inclinati e lo scasso per il motore può mancare.

Dopo qualche iterazione ho ottenuto un risultato abbastanza soddisfacente.

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Ho quindi prodotto il linesplan, che ho usato per il piano esecutivo.

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Ho preparato col CAD il piano esecutivo per la realizzazione del modello con la tecnica dello scafo vuoto. Pertanto ho disegnato le false ordinate e la falsa chiglia per realizzare il calco positivo sul quale applicare la fasciatura dello scafo.

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Sto realizzando il modello in scala 1:40 (circa 15cm di lunghezza.

Il calco positivo

Ho ritagliato i disegni della la falsa chiglia e delle false ordinate e li ho incollati sul compensato con la colla Pritt. Poi ho ritagliato i pezzi, li ho rifiniti con una limetta e della carta abrasiva fino a che si inserivano bene al loro posto senza gioco. Ho messo un velo di colla e ho assemblato la strutturina, che ho poi fissato su una tavoletta per bloccare bene il tutto. Quando la colla ha tirato, con la limetta e con l'aiuto di un listello ho smussato le false ordinate per fare in modo che il fasciame poggi bene. Successivamente ho dato un paio di mani di turapori sullo scaletto per evitare che eventuali gocce di colla lo blocchino sulle costole. Ecco lo scaletto appena uscito dalla toilette di turapori.

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Per lo scafo ho usato tutto materiale di recupero: impiallicciatura di tanganika da 0,6mm, pezzetti di tranciato di tanganika da 2mm e listelli da 3×2 e da 3×4 che avevo ricavato da un pezzo di battiscopa. L'impiallicciatura da 0,6mm la userò per fasciare lo scafo, i listelli e il tranciato serviranno per fare le costole, i dritti e il resto.

Lo scafo

Ho incollato con la termocolla i listelli dellle costole e ho incollato il fondo. Per il fondo ho usato due pezzetti di tranciato da 2mm per garantirmi che fosse abbastanza solido per le successive lavorazioni.

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Ho quindi completato la copertura dello scafo facendo le murate tutte d'un pezzo.

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Durante l'estrazione (operazione molto delicata), ho apprezzato la maggiore solidità delle murate a due strati. Infatti spingendo con le dita dall'interno , lo scafo inizialmente non si muoveva e poi improvvisamente si è staccato. Il dritto di poppa è rimasto attaccato allo scaletto e quindi ho dovuto rifarlo.

Ecco le foto del ciu fuori dallo scaletto dopo che gli ho rifatto il dritto di poppa e ho tolto i pochi residui di termocolla.

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Ho sistemato un pò i bordi e il fondo; ho incollato sui bordi esterni due striscioline per cominciare a formare l'incintone; ho applicato i madieri e gli staminali e ho incollato il corrente superiore. Ecco il modello ripreso da angolazioni diverse.

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Le panche e la paratia

Le panche le ho fatte con due strati di impiallicciatura per non superare 1mm di spessore (in scala 1:40 1mm equivale a 4cm) e poi ho anche preparato l'impiallicciatura placcata in due strati per fare la paratia sotto la panca di prua.

Non sapevo dove mettere la paratia, poi ho pensato che essa dovesse servire principalmente per contenere il serbatoio della miscela per il motore fuoribordo e qualche altro attrezzo, ma che non dovesse creare problemi al pescatore nella guida del fuoribordo. L'ho posizionata a una distanza equivalente a circa 45 - 50 cm tra paratia e specchio di poppa (quello dove va il motore).

Ho installato i due correnti, la paratia sotto alla panca di prua e le due panche. Ho anche realizzato il rinforzo sul dritto di poppa dove andrà il fuoribordo.
Ecco qualche foto del risultato da più punti di vista.

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Gli incintoni

Per la preparazione degli incintoni ho rilevato la curva con un cartoncino e ho predisposto qualche listello da 2×2 mm, che ho messo a bagno in una bottiglia piena d'acqua per ammorbidirli un po'.
Ho preparato una tavoletta, che ho coperto con la pellicola trasparente, sulla quale ho tracciato la curva da dare ai listello esterno e ho messo dei chiodini di battuta. Ho messo in piega i listelli senza incollarli.

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All'indomani ho estratto i listelli che erano in piega, ne ho scelti un paio per parte e li ho incollati e rimessi in forma.

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Quando la colla ha tirato, con la mia calibratrice/trapano ho portato a spessore i listelli curvi dell'incintone e li ho incollati sul bordo superiore delle murate dol ciu. Avevo fatto i listelli d'una larghezza più abbondante del necessario per avere materiale da asportare e rifilare dopo l'incollaggio.

Ecco una foto del modello con l'incintone incollato e rifilato con accanto i tre pezzi del pagliolato.

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Alla prossima.
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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda Antonello » 03/11/2014, 18:34

Bel lavoro, ci voleva un modellista "continentale" per fare la riproduzione di una tipica barca sarda....

Non solo nella zona di S.Antioco, sia nella laguna di Nora vicino a casa mia, sia nella laguna di S. Gilla vicino a Cagliari ce ne sono a decine.....

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Il progenitore è probabilmente il dory:
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Un’altra imbarcazione tradizionale sarda, questa si trova solo nella laguna di Cabras:
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La foto può sembrare folkloristica, ma la gente questa imbarcazione vecchia di millenni la usa ancora per lavorare.....
Del resto da noi c’è gente che tutti i giorni al lavoro ci va a cavallo, si a cavallo.....
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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda etabeta » 03/11/2014, 20:23

Uuuh che belle foto! A parte il fatto che io sono innamorato della Sardegna, ho lavorato spesso in Sardegna e mia madre era di origine sarda, il merito dell'idea non va a me ma al mio amico sardo, pittore acquarellista, che dopo aver cercato inutilmente in giro i piani per costruirsi un Ciu, alla fine si è rivolto al forum, per chiedere aiuto. Io ho fatto solo i piani e poi mi sono innamorato del barchino e l'ho costruito per me.

Il pagliolato

Da quanto ho potuto vedere nelle foto, i pagliolati vengono fatti nei modi più disparati: tavoloni longitudinali, tavoloni trasversali, listelli distanziati ecc. L'unica regola che è sempre rispettata e che si debba poter spostare il pagliolato mentre si è in barca. Pertanto deve essere fatto in più pezzi rimovibili. Io ho deciso di farlo con tavoloni longitudinali.

Ho iniziato preparandomi un a dima di cartoncino sulla quale ho segnato i punti dove volevo mettere le traversine e i punti da tagliare per creare più pezzi separati.

Ho riportato il disegno su un foglio di carta quadrettato che mi è servito per mettere in posizione i tavoloni, fissandoli con la colla Pritt. Successivamente ho riportato sui listelli il profilo della dima e ho incollato le traversine. Quando la colla ha tirato, ho rifilato lungo la linea del profilo della dima, usando un disco da taglio per il mio dremel.

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Dopo aver bagnato la carta con una spugna umida, aspetando un attimo che si impolpasse, ho rimosso facilmente la carta, aiutandomi con una lametta. Tolta la carta e pulito l'appiccicaticcio residuo della colla, ho tagliato i pezzi del pagliolato.

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Ecco il modello con il pagliolato installato. Nota: il pagliolato non è incollato perché deve restare rimuovibile.

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Gli scalmi e i remi

Gli scalmi del Ciu sono molto particolari e gli danno un aspetto molto caratteristico. Sono così alti perché consentono la voga in piedi. Alcuni Ciu hanno anche gli scalmi bassi alla panca, per consentire la voga da seduti.

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Avendo osservato con attenzione le foto, ho rifatto il pagliolato a tavoloni, poi ho fatto gli scalmi (ne ho rotti tre prima di fare i due buoni). Anche coi remi è stato un lavoro delicato, ne ho rotti due prima ci fare quelli giusti.

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Verniciatura e invecchiamento

Dalle foto che ho esaminato, il colore tipico dei Ciu è un grigio azzurro. Ho quindi dato una mano di fondo di colore grigio a tutto lo scafo, ai pagliolati e ai remi.

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Successivamente ho dato una mano molto leggera di blu oltremare (vernice acrilica ad acqua), con il pennello quasi asciutto come per il dry brushing, ma un pò più carico di colore, che ho tirato il più possibile per dare il tono voluto a tutto.

Quando la vernice si è asciugata ho comincato con una prima lavorazione di invecchiamento, che è consistita nell'abrazione della vernice con la paglietta metallica tipo 00, per scoprire un po' il legno sui punti di maggiore usura. Successivamente un pò di “washing” di colore grigio scuro per penetrare negli angoli e esaltarli e infine un “dry brushing” grigio scuro e blu oltremare, per “sporcare” il legno sui punti di usura.

Poiché il risultato non mi pareva ancora quello desiderato, ho anche preso un pò di cenere e l'ho sfregata sul pagliolato e sulle panche da voga e sui remi.
Infine ho dato il colore dell'antivegetativa, che ho preferito farla rosso/arancione, per dare un po' di colore, anche se alcuni Ciu adottano l'antivegetativa nera. Ecco lo scafo verniciato e invecchiato.

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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda Antonello » 03/11/2014, 21:36

Bellissima realizzazione.
I piani di costruzione in effetti non esistono perchè non esiste un cantiere "specializzato" che li costruisca: sono gli stessi pescatori che se li costruiscono da soli.....
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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda etabeta » 03/11/2014, 22:42

Grazie Antonello, il mio amico pittore mi ha detto che oggi i ciu li fanno anche in vetroresina e che quelli più recenti hanno la poppa piatta e il fuoribordo esterno (forse per le ultime normative della guardia marina). Mi ha detto anche che I pescatori di S. Gilla chiamano i ciu con il buco per il motore: "a cosìda di rondine"

Il motore fuoribordo
Poiché nel mio modello non deve mancare il motore, ho deciso di riprodurre un piccolo fuoribordo inglese che negli anni '60 e '70 era molto apprezzato dai pescatori per la sua grande affidabilità in mare. Si tratta del piccolo e strano motore Seagull Whitehead. Oggi la ditta non c'è più ma si trovano ancora in giro questi motori.

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Ho riprodotto il disegno in scala e ho deciso di cominciare dal pezzo per me più difficile; ossia l'elica.

Ho combattuto per un paio di giorni per farla e alla fine, dopo quattro tentativi andati male, ci sono riuscito.

Ora vi illustro il metodo da me seguito per farla (naturalmente quello che ha funzionato!). Ho preparato un “jig”, ossia una maschera, per fermare al loro posto l'albero e le alette di rame che formeranno le pale dell'elica.

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Ho posizionato sul jig, uno spezzone di tubicino d'ottone da 1mm e gli ho messo in battuta quattro pezzettini di piattina di rame da 2mm. Poi ho saldato il tutto, ottenendo un semilavorato che ho tagliato, limato e piegato, fino a fargli assumere la forma di un'elica marina.

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L'elica è talmente piccola che la devo prendere con uno spillo, perché non mi cada dalle dita.

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Infine l'ho dipinta di rosso per dare un po' di colore:

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Fatta l'elica, sono passato al gambo del fuoribordo, che va dal piano del motore al giunto dell'albero dell'elica. Ancora non è finito ma si può intuire come sarà. L'ho realizzato in modo che possa ruotare e essere inclinato, come il motore vero.

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L'asta in alto mi serve solo per manovrare il pezzo mentre lo lavoro e poi sarà tagliata, lasciando uno spuntone per poterci fissare il cilindro del magnete e dello spinterogeno.

Li gambo è fatto da due spezzoni di tubo, che nel motore vero servono, il più grosso come tubo di scappamento e il più fino per la trasmissione al giunto conico dell'elica.

Su questo tubo c'è la piastra d'attacco allo specchio di poppa. Io l'ho fatto che si può ruotare sia orizzontalmente (per comandare la direzione), che verticalmente (per sollevare l'elica nei fondali bassi).

Ho poi assemblato la testa, comprendente il motore, il magnete/volano e il serbatorio di carburante.

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Infine ho completato il piede con l'elica

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Per concludere l'ho dipinto

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Per ora è tutto.
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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda Francesca » 03/11/2014, 23:49

Ciao Etabeta: che dire? sto seguendo passo passo tutto. All'inizio mi pareva bruttina questa miniriproduzione del Ciu :geek: , ma, poi, man mano che metti le foto rimango sempre più meravigliata :o . E' un crescendo di stupore e di ammirazione per tutti i microscopici particolari che hai realizzato :!: :lol: Il motorino Seagull (lo ricordo bene) è, poi, un capolavoro!!!
Insomma, questa mini barchetta sta venendo proprio benissimo. Complimenti Maestro!
Come ben sai tu sei un Maestro per me e, spero per molti nostri visitatori :D
Francesca

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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda etabeta » 04/11/2014, 17:14

Francesca! non ti sembra di esagerare? :D :D addirittura"Maestro"; ma per carità! altri sono i veri maestri! Comunque devo dirti che lusinghi la mia presunzione e ciò che dici di me non mi dispiace affatto! :D :D :D :D

Scherzi a parte, a proposito di modellismo voglio esprimere un mio sentimento: ritengo che qualunque cosa si faccia non è tanto il cervello o le mani ad agire ma il cuore. Se una cosa la ami, ci metti il sentimento e credo che questa empatia si trasmetta in qualche modo agli altri.

Il Ciu è un barchino semplice e senza pretese estetiche, ma realizzandolo ho rivissuto l'emozione della natura lagunare, il duro ma piacevole lavoro della pesca, le vacanze in sardegna, i ricordi della mia gioventù sulle rive dell'arno a Marina di Pisa, insomma un'infinità di sensazioni spontanee e piacevoli che mi hanno fatto immedesimare in ciò che stavo faendo e che ancora devo completare.

Pensa, a proposito dei miei ricordi di gioventù, mi è venuta la voglia di fare un pattino (o moscone) da spiaggia! ho già cominciato a raccogliere la documentazione su internet. Penso che farò un diorama che rappresenti un pezzo del litorale di Tirrenia, dove trascorrevo le estati.
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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda etabeta » 08/11/2014, 14:34

Preparazione del diorama

l diorama sarà intitolato “Il pittore di Ciu” in onore del mio amico pittore che ha dato vita a questo progetto.

L'ambientazione sarà la riva di una laguna, con un piccolo canneto e cespugli vari. Alcuni sassi emergeranno dal terreno, che avrà una dolce pendenza verso l'acqua. Il Ciu sarà di fianco ad un piccolo pontile di legno, con la prua tirata a secco. In un angolo ci sarà la postazione del pittore, con un seggiolino e un cavalletto per dipingere. Per entrare subito in tema ho realizzato un cavalletto e una seggiola pieghevole per il nostro pittore.

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La vegetazione

Nello spirito del “far da se”, per la vegetazione ho voluto utilizzare muschio e lichene veri, che ho raccolto nel bosco e che ho poi trattato perché conservassero il loro colore nel tempo. Ho sperimentato il metodo (trovato in internet) che consiste nel irrorare le piantine con una soluzione di olio di glicerina diluito in acqua nelle proporzioni 40/60. Dopo 6 o 7 giorni di questo trattamento, le molecole di glicerina dovrebbero sostituire quelle dell'acqua, all'interno della piantina, e questa dovrebbe rimanere “mummificata” e non dovrebbe seccare più. Sembra che funzioni!

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Ho poi preparato l'erba artificiale mediante della segatura che ho colorato con colori all'anilina e colori acrilici in due tonalità da mischiare al momento della stesura.

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Per il canneto e i ciuffi d'erba alta, ho sacrificato un pennello per utilizzarne le setole, che ho colorato di verde.

Ho anche preparato la struttura di un alberello, utilizzando i fili di rame di un cavo elettrico privato della guaina. ho attorciliato i fili in modo da creare prima il tronco e successivamente i vari rami, che ho piegato e disposto in modo da formare lo scheletro di un alberello.

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Successivamente applicherò sui rami dei pezzi di lichene e muschio per simulare il fogliame.

Il gel plasmabile

Per modellare il terreno mi serviva dal gel plasmabile, che ho preparato utilizzando una ricetta trovata in internet. La ricetta dell'impasto è molto semplice:

una parte di bicarbonato di sodio
una parte di colla vinilica
una parte di colore acrilico bianco
un cucchiaino di olio di glicerina

Bisogna amalgamare bene il gel finché spariscono tutti i grumi. Se si vuole gel più denso, basta aggiungere un po' più di bicarbonato di sodio.

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La base del diorama

Una volta decise le posizioni dei sassi, della postazione del pittore e del ciu ....

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... ho tagliato altre lastre di forex opportunamente sagomate per creare i livelli isometrici del terreno, predisponendo anche le sedi per il posizionamento dei sassi che dovranno emergere dal terreno. Ho incollato in posizione gli strati di forex, ho smussato un po' gli scalini e ho ricoperto il tutto con il gel bianco plasmabile,che avevo preparato prima, per ammorbidire gli scalini residui. Ho incollato al loro posto i sassi.

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Per modellare il terreno e riempire i vuoti, ho tilizzato dei pezzi di benda gessata, bagnati nell'acqua e subito messi in opera e aggiustati con un pennello umido.

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Quando il gesso ha tirato, ho cominciato a plasmare e a colorare il terreno, spalmando i gel colorati che avevo preparato prima, cercando di mischiare i due colori in modo da ottenere un aspetto, il più realistico possibile. Ho applicato il gel sia con la spatola sia con un pennello, che ogni tanto inumidivo, per tirare meglio la pasta malleabile. Con il gel ancora fresco, ho spolverato della sabbia finissima di fiume che avevo raccolto e setacciato in precedenza.

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Ecco la base è pronta per essere colorata e decorata con la vegetazione, l'effetto acqua e il resto.

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Allestimento del verde

Sulla base bene asciutta, ho creato il fondo della spiaggetta e il fondo sommerso, dando un pò di colore e distribuendo la segatura colorata a chiazze (dopo aver spennellato la base con colla vinilica diluita). Successivamente ho incollato il muschio e il lichene con un pò di gel color terra bruciata e il canneto. Ho incollato in posizione la postazione del pittore e il pontile.
Ecco come si presenta ora il tutto. Nella zona dove ci sarà l'effetto acqua si vede per ora il fondale asciutto.

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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda franco biplano » 08/11/2014, 20:54

Ho seguito dall'inizio, con ammirazione, questo stupendo lavoro, bellissimo il Ciu, e poi con quelle misure il lavoro è molto piu' difficile, complimenti!
Dove vado a far navigare le mie barche ce ne sono diversi, anche datati, la prossima volta faccio delle foto.
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Re: Ciu - barchino a fondo piatto sardo

Messaggioda etabeta » 09/11/2014, 0:00

Grazie Franco, però devi anche considerare che il modello è veramente molto semplice! Il pezzo forte secondo me è il motore Seagull Whitehead, che mi ha soddisfatto molto anche perché mi ha fatto rivivere gli anni della mia gioventù.

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