Finalmente ho rimesso mano al Grand Banks che aveva molte cose da rivedere e correggere.
Innanzi tutto ho rimosso completamente tutta la motorizzazione. Infatti i due motori 750 erano inadeguati: molto potenti, ma pochi giri per uno scafo che deve essere come minimo dislocante; i due assi dell'Amati andavano proprio malissimo, attrito, boccole inefficaci e il loro posizionamento era troppo inclinato rispetto alla linea della chiglia.
Così, con non poca fatica, con l'aiuto del calore, ho scollato gli assi, ho rettificato i fori di ingresso nello scafo e ho riposizionato due assi Raboech con boccole in Delrin autolubrificanti.
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Ho, inoltre ricostruito I supporti di sostegno degli astucci degli assi utilizzando due fettine di tubo di alluminio sul quale, dopo opportuna piegatura, ho incollato con una colla speciale acquistata al Model Expo, due spezzoni di piattina di acciaio recuperati sui sampietrini del centro di Roma e provenienti dalle motospazzatrici che non puliscono niente e che, per mio sollazzo, si perdono le "setole"
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Infine, dopo aver ricostruito il basamento in compensato e incollato sul fondo dello scafo con resina epossidica, ho posizionato due nuovi motori inglesi MFA classe 540 con un range di voltaggio da 4,8 a 15 V., collegandoli agli assi con due giunti cardanici, il tutto dopo aver controllato con attenzione il perfetto allineamento.
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