FORUM AMIREL - Associazione Modellisti Romani

Ed eccomi di nuovo alle prese con un nuovo cantiere, dopo circa un mese dal termine del rompighiaccio Elbjorn https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... F5Tnc60aPW.
Si tratta di un rimorchiatore fluviale a vapore della fine del 1800, che in Danimarca operava sul Reno e che, ancora oggi, dopo sapienti restauri, svolge servizio in gite turistiche.
Kit della Dean's Marine, casa inglese, in scala 1/35 completamente in vetroresina (scafo) ABS e resina stampata in 3D (sovrastrutture). Gli unici pezzetti di legno sono i rinforzi interni dello scafo

Aperta la scatola, ecco I vari componenti.


Per oggi è tutto, alla prossima.

Lo scafo in vetroresina è un pò troppo leggero. Così ho deciso di rinforzarlo con uno vero di tessuto di vetro e resina epossidica.

L'interno delle murate sarà visibile, quindi devono essere lisce e ben curate. Dopo una bella carteggiata, ho usato stucco leggero acrilico Modostuc, che oltre ad essere impermeabile, è anche ben carteggiabile.

Alla prossima.

Dopo aver levigato le stuccature acriliche sulle murate interne, ho ulteriormente rifinito il tutto, usando un altro tipo di stucco acrilico 3M.

Lungo le murate sono stati inseriti fili di acciaio da 1mm. che fungono da guide per l'allineamento del supporto dei ponti.

Il supporto dei ponti era previsto con un listello in balsa. Ho invece usato listelli in polistirene che si piegano con più facilità.

A questo punto, dopo aver praticato nelle fiancate i fori per gli oblò, ho deciso di dedicarmi all'inserimento dell'astuccio che contiene l'asse dell'elica. Avevo messo da parte un bell'asse in acciaio con boccole in teflon, lascito di un amico modellista, forse un pò lungo, ma questa è l'occasione buona per rimetterlo in funzione... Dopo aver posizionato lo scafo bene in piano con l'ausilio di livella e squadrette, ho eseguito il foro del giusto diametro per contenere l'astuccio.

Volendo procedere all'esterno dello scafo con il completamento dell'asse, ho avvitato l'elica tripala da 50 mm. di diametro e mi sono accinta a posizionare il tubo Kort in dotazione al kit stampato da calco in resina. Durante le varie prove, il tubo è caduto per terra e, con mio grandissimo stupore, si è frantumato di tanti pezzettini...

Andando poi a controllare il piano di costruzione, mi sono accorta che il Kort frantumato non corrispondeva nemmeno al disegno... Così mi sono accinta a ricostruirne un altro e, dopo varie prove, ho trovato un tubo di cartone che conteneva sale iodato, l'ho tagliato seguendo le misure del piano, l'ho rinforzato con resina epossidica e tessuto di vetro e ora vediamo come andrà... Procedo mandando mille accidenti alla Deans...

Procedendo col rifacimento del tubo khort, per ottenere una superficie più liscia ed avere ulteriore rinforzo e impermeabilizzazione, ho rivestito il tutto esternamente con polistirene 0,5 mm. di spessore e resina epossidica.

Ho anche ricostruito il timone perché quello in dotazione era troppo piccolo per la navigazione e differiva completamente soprattutto nelle misure dal piano di costruzione. Così, utilizzando il timone di resina in dotazione al kit che almeno già includeva l'asse, l'ho rivestito su entrambi i lati con plasticard che ho in seguito abbondantemente smussato sui bordi esterni. Ho così ottenuto un timone identico a quello del disegno e con le adeguate dimensioni per la navigazione. Dopo aver carteggiato finemente entrambi gli oggetti (timone e tubo), ho dato due mani di stucco spray Saratoga consigliato da Alimurimeta (fantastico!!!) e li ho verniciati con spray acrilico nero satinato. Infine ho posizionato il tutto senza incollare per controllare estetica e movimenti...

Infine, avvicinandosi il momento della chiusura dei ponti, ho provveduto a progettare e posizionare gli elementi della motorizzazione: motore ridotto 2,5:1 MFA 919d alimentato da una batteria LiPo 11,1V., regolatore da 50 A.,ricevente e trasmittente Turnigy Fly Sky 2,4 Ghz a 6 canali (che non userò mai... )Per ora è tutto.

Francesca, ti faccio i miei più grandi complimenti: sei instancabile!!! Mi domando come fai a sfornare un modello dopo l'altro in rapida successione! Noto con piacere che ti sei convertita alle batterie LiPo, nonostante le tue reticenze . Una domanda: con l'astuccio dell'elica così lungo, non hai spostato buona parte del peso tutto a prua?
Un caro abbraccio e buon modellismo!

Alessandro

Alessandro62 ha scritto:Francesca, ti faccio i miei più grandi complimenti: sei instancabile!!! Mi domando come fai a sfornare un modello dopo l'altro in rapida successione! Noto con piacere che ti sei convertita alle batterie LiPo, nonostante le tue reticenze . Una domanda: con l'astuccio dell'elica così lungo, non hai spostato buona parte del peso tutto a prua?
Un caro abbraccio e buon modellismo!

Alessandro

Sì Alessandro, probabilmente hai ragione: l’asse dell’elica molto lungo mi ha costretto a posizionare la batteria verso prua. Il fatto è che volevo usare a tutti i costi quell’asse che avevo da parte da secoli. La batteria LiPo non è poi così pesante e, comunque, per sicurezza ho fatto una prova di galleggiamento in una pubblica fontana vicino a casa (non posseggo vasca da bagno…) e, dopo avere aggiunto qualche peso a poppa, sembra molto equilibrato. Bè, ci sono voluti decenni perché mi convertissi alle LiPo mi sono resa conto che, oltre a essere molto più piccole e leggere, tengono la carica per tantissimo tempo, oramai costano prezzi abbordabili e si trovano ovunque, anche su eBay e Amazon, quindi, sperando di evitare le esplosioni, evviva le LiPo!
Comunque questo modello mi sta facendo impazzire principalmente per la sciatteria e l’approssimazione del kit: disegni diversi dagli accessori forniti, materiali fragili, plastiche pretagliate che in realtà sono solo disegnate e da tagliare, pezzi non numerati e non descritti quindi da indovinare, piani di costruzione vaghi e privi di dettagli.
Per fortuna ho trovato una valanga di foto sul web della nave restaurata da poco e in navigazione. Insomma un modello che sembrava una passeggiata, si è rivelato una bella rogna… Ma anche questo è il divertimento

Per terminare l'apparato di motorizzazione, ho completato il tirante che collega il servo al timone usando un filo di acciaio da 1mm. sul quale ho dovuto realizzare due gomiti per unire punto di partenza con punto di arrivo, il secondo molto più in alto del primo.

Ho quindi realizzato e incollato i sostegni interni dei ponti con listelli di balsa, infine, dopo aver visto tra le infinite fotografie presenti sul web, come si presenta la superficie dei ponti nella realtà, dato che il piano del kit tace al riguardo, ne ho iniziato la preparazione.

I ponti sono ora verniciati e pronti per il montaggio.

A questo punto è il momento di iniziare la verniciatura dello scafo. Dopo aver finemente carteggiato tutta la superficie, ho spruzzato una prima mano di aggrappante per plastica e in seguito due mani di stucco acrilico riempitivo Saratoga. Dopo aver accuratamente mascherato la parte superiore dello scafo (opera morta), ho dato tre mani di spray acrilico satinato nero sull'opera viva, attendendo 12 ore tra una mano e l'altra.

La verniciatura è un pò laboriosa perché è costituita da tre colori diversi, quindi occorre eseguire diverse mascherature tra un colore e l'altro. Sono comunque arrivata quasi alla fine di questa fase, manca solo il trasparente finale satinato che eseguirò appena avrò terminato anche la posa e l'incollaggio definitivo dei ponti.
In più, visto che la stuccatura delle pareti interne delle fiancate non mi piaceva, sto rivestendo il tutto con plasticard da 1 mm.