FORUM AMIREL - Associazione Modellisti Romani

Uss Wasp - 1° Parte

Ottobre 2012. Entro nel negozio di Palazzoli a Roma per acquistare del collante e, tra le scatole di montaggio esposte, vedo quella della USS-WASP della Revell (scala 1/350).
Ho avuto un tuffo al cuore e subito si sono riaffacciati vecchi ricordi.
Nel luglio 1991 questa portaerei era alla fonda a Fiumicino, in occasione della festa del 4 luglio (Indipendence Day) e l’AMIREL, tramite il direttore della Città dei Ragazzi che si è prodigato con l’Ambasciata Americana, è riuscita ad ottenere il permesso di una visita guidata a bordo.
Il 5 luglio eravamo una ventina tra soci e familiari e ci siamo imbarcati alla darsena di Fiumicino per raggiungere la mastodontica nave ormeggiata in rada. Un ufficiale italo americano ci ha fatto visitare tutte le parti della nave, ponte di volo, hangar inferiore, ponte di sbarco dei mezzi anfibi, ospedale, plancia e centrale operativa di combattimento (prima di entrare in questa sala ci ha fatto spegnere telecamere e macchine fotografiche).
Ovviamente per motivi di privacy non ci ha fatto visitare gli alloggi equipaggio e i servizi annessi.
La visita è durata un paio d’ore ed è stata altamente istruttiva.
Alcuni di noi, affascinati, hanno chiesto all’ufficiale se era possibile reperire i piani della nave per costruire un modello e lui ha detto di rivolgersi al Ministero della Marina USA che probabilmente ce li avrebbe fatti avere.
Non so se qualcuno lo abbia fatto, ma oggi, davanti al modello esposto sarebbero stati in tanti a volerlo acquistare.
Inutile dire che ho acquistato immediatamente la scatola di montaggio.







Mentre tornavo a casa con la scatola pensavo già a come motorizzare il modello per utilizzarlo nelle nostre gare, insieme agli altri miei modelli in scala 1/350 (King George V, Littorio, Zara) ma, appena l’ho aperta mi sono reso conto che ciò non era possibile a meno di rinunciare a montare i ponti interni (hangar e ponte mezzi da sbarco) con tutti gli allestimenti ed i mezzi di volo e di sbarco (visibili dai portelloni degli ascensori e dal portellone posteriore.
Analizzando bene le parti del modello ho però visto che la motorizzazione poteva essere possibile, perché i ponti interni si possono costruire e bloccare in un unico pezzo asportabile dall’alto; in questo modo sarà possibile accedere alla meccanica e all’elettronica.
Lo spazio disponibile tra la sentina ed il ponte più in basso (quello occupato dai mezzi da sbarco) anche se limitato, è infatti sufficiente per il montaggio di micro-motori e micro-servi.

Uss Wasp – 2a parte
Ho iniziato quindi il montaggio dei due ponti interni e dopo averli completati con tutti i particolari ho provato ad inserirli nello scafo.
Purtroppo le pareti laterali dello scafo, a causa della lunghezza e del piccolo spessore, tendono ad arcuarsi verso l’interno e quindi, per facilitare la mobilità dei ponti, è stato necessario rifilarli di almeno 2 mm sulle parti laterali del pianale.
Per rendere più visibili gli interni dei due ponti, dal portellone posteriore e dalle aperture laterali degli ascensori per i velivoli, ho incollato al soffitto del ponte sbarchi e sulle pareti laterali una serie di 9+6 micro-led grandi come una capocchia di spillo.
Nel ponte hangar ne ho invece inseriti 6 sulle pareti laterali. L’interno è così interamente illuminato.

Uss Wasp – 3a parte
Quando la costruzione dei ponti era a buon punto ho iniziato a montare i vari mezzi da sbarco e aeromobili presenti nel kit e che sono un’infinità.
Nel ponte mezzi da sbarco ho incollato alcuni di questi, prima di incollarci sopra il ponte hangar.
Analogamente per il ponte superiore (hangar velivoli) è stato necessario rifilare l’esterno di almeno 2 mm.
Dopo avere completato i due ponti con tutto l’arredamento interno ed averli verniciati, questi dovranno essere incollati uno sull’altro (come previsto dalle istruzioni).
Il blocco complessivo sarà quello che si dovrà sfilare dallo scafo per raggiungere la meccanica.
Al momento di inserire il blocco ponti all’interno dello scafo mi sono però reso conto che la sola rastrematura dei lati dei ponti, già descritta in precedenza, non era sufficiente a permettere un’agevole introduzione a causa del forte imbarcamento verso l’interno delle fiancate.
Allora ho creato, ai due lati del blocco, delle baionette con plasticard da 1 mm, opportunamente sagomate in basso, sulle quali ho incollato delle specie di scivoli realizzate con plasticard da 0.5 mm.
In questo modo i ponti scivolano perfettamente lungo le fiancate imbarcate verso l’interno e consentono un facile inserimento.

Uss Wasp – 4a parte
Non potendo incollare il blocco ponti allo scafo e per garantirgli una buona stabilità ho incollato, sulle fiancate laterali dello scafo e nella posizione già indicata dalle piccole protuberanze previste per l’appoggio (ora non più utilizzabili a causa della rastremazione del ponte inferiore) alcuni listelli di polistirene 2x4 che mi forniranno ol necessario appoggio al blocco ponti..
Mi sono anche reso conto che le due plancette laterali da incollare sul lato destro della nave sporgevano troppo all’interno e mi impedivano di inserire e sfilare il blocco ponti interni.
Le ho pertanto assottigliate fino a farle diventare a filo con la parete interna dello scafo e poi le ho incollate.

Uss Wasp – 5a parte
E’ finalmente arrivata l’ora di mettere mano allo scafo.
Ho incollato al centro di questo un listello 2x5 verticale per realizzare una piccola deriva, ho sostituito i piccoli timoni del kit con altri di dimensione maggiore, realizzati con lastrina di ottone alla quale ho saldato il perno.
Ho poi inserito le guaine per gli assali e poi via via, tiranti e servo per timoni, motori con relativi giunti, vaschette per lubrificazione e tenuta d’acqua degli assali, porta batteria per batteria NiMh da 6.2 volt, regolatore di velocità e ricevente.

Uss Wasp – 6a parte
Terminato il montaggio della meccanica ho iniziato a montare tutti i particolari esterni.
Tutto intorno allo scafo, subito sotto il ponte di volo è riportata una serie di ballatoi protetti da una ringhiera; questa ringhiera è incollata attraverso i candelieri e quindi molto fragile se il modello dovrà essere maneggiato per navigare; ho quindi pensato di irrigidire queste ringhiere inserendo dei triangolini di rinforzo di polistirene, uno ogni 5 candelieri circa.
Questi triangolini, una volta verniciati, saranno poco visibili anche perché il ponte di volo, che sovrasta tutto il ballatoio, li nasconde.
Ho verniciato poi lo scafo nei due classici colori USA grigio scuro l’opera morta, rosso mattone l’opera viva.
Completata questa ho incollato dei rettangoli di perspex trasparente agli accessi al sottoponte, sia in corrispondenza dei montacarichi che delle due plance laterali, ed un altro al vano della rampa di uscita mezzi da sbarco a poppa. Questo per garantirmi, dato che il modello dovrà navigare, un minimo di impermeabilità di tutto lo scafo sotto il ponte di volo.
Attraverso queste finestrelle di perspex sarà possibile vedere l’interno arredato quando saranno accesi i led di illuminazione.

Uss Wasp – 7a parte
Sono poi passato a realizzare l’illuminazione dello scafo; due led bianchi a prua, due led bianchi a poppa e le luci di via verde e rossa. Nella foto 35 è possibile vedere anche le resistenze di carico da 1Kohm per i led.
L’interruttore generale l’ho posizionato sullo specchio di prora sotto il ponte di volo che lo nasconde.
A prua ci sono anche i connettori per l’alimentazione elettrica del blocco ponti interni e del blocco ponte di volo più isola.
Per evitare di asportare il blocco ponti interno, ogni volta che devo caricare le batterie, ho previsto anche, sempre nel vano di prua, un connettore per la carica.