SPRENGBOOT R/C
Inviato: 22/04/2013, 13:24
Chi va con il "dinamista"...impara a radiocomandare...
Ebbene si,
mi sono bastate poche ore con voi da essere catturato anche dai modelli naviganti, e credo con grande piacere di Francesca e Alberto che per primi mi hanno invitato a percorrere questa strada ho deciso di provarci.
In realtà di "carne al fuoco c'è n'è ancora poca, ma intanto posso dire di aver intrapreso questa nuova strada, senza lasciare ma casomai completare lo statico.
L'occasione è arrivata con un direi "vecchissimo" kit Areonaut, quasi dimenticato dal negoziante, impolverato e probabilmente con qualche pezzo mancante portato via per un prezzo ridicolo.
Una sfida per me stesso.
La scelta è stata dettata più dalla curiosità che da motivazioni estetiche o altro e oltretutto mi è sembrato un qualcosa di molto semplice (spero) da far navigare.
Sull'originale non c'è molto da dire:
...siamo alla fine del II conflitto mondiale e probabilmente per per carenza di materie prime e per la necessità di contrastare il nemico in tutti i modi possibili, vengono inventati questi "Barchini Esplosivi" inizialmente attraverso la trasformazione di motoscafi civili e poi prodotti anche in serie.
Lo scopo e l'utilizzo è molto semplice e non troppo diverso del più classico e antico "Brulotto" arma molto temuta nell'epoca classica della vela.
Queste imbarcazioni erano pilotate da un solo uomo che lanciato a tutta birra verso l'obbiettivo (navi, ma anche installazioni militari e addirittura piloni di ponti), a circa 300mt dall'obbiettivo abbandonava lo Sprengbboot con un bel tuffo per essere poi ripescato da un mezzo d'appoggio, mentre il barchino procedeva verso l'obbiettivo fino alla collisione che innescava la carica posta all'interno attraverso un detonatore a molla posto sulla prua.
Anche se l'idea sembra buona, questi barchini non procuravano danni pari a quelli di un siluro, ma comunque non erano da sottovalutare, ben che non abbiano mai affondato niente.
Alcune immagini d'epoca, nella prima si nota l'enorme detonatore di prua.
Un bel tuffo:
L'originale in navigazione:
Ebbene si,
mi sono bastate poche ore con voi da essere catturato anche dai modelli naviganti, e credo con grande piacere di Francesca e Alberto che per primi mi hanno invitato a percorrere questa strada ho deciso di provarci.
In realtà di "carne al fuoco c'è n'è ancora poca, ma intanto posso dire di aver intrapreso questa nuova strada, senza lasciare ma casomai completare lo statico.
L'occasione è arrivata con un direi "vecchissimo" kit Areonaut, quasi dimenticato dal negoziante, impolverato e probabilmente con qualche pezzo mancante portato via per un prezzo ridicolo.
Una sfida per me stesso.
La scelta è stata dettata più dalla curiosità che da motivazioni estetiche o altro e oltretutto mi è sembrato un qualcosa di molto semplice (spero) da far navigare.
Sull'originale non c'è molto da dire:
...siamo alla fine del II conflitto mondiale e probabilmente per per carenza di materie prime e per la necessità di contrastare il nemico in tutti i modi possibili, vengono inventati questi "Barchini Esplosivi" inizialmente attraverso la trasformazione di motoscafi civili e poi prodotti anche in serie.
Lo scopo e l'utilizzo è molto semplice e non troppo diverso del più classico e antico "Brulotto" arma molto temuta nell'epoca classica della vela.
Queste imbarcazioni erano pilotate da un solo uomo che lanciato a tutta birra verso l'obbiettivo (navi, ma anche installazioni militari e addirittura piloni di ponti), a circa 300mt dall'obbiettivo abbandonava lo Sprengbboot con un bel tuffo per essere poi ripescato da un mezzo d'appoggio, mentre il barchino procedeva verso l'obbiettivo fino alla collisione che innescava la carica posta all'interno attraverso un detonatore a molla posto sulla prua.
Anche se l'idea sembra buona, questi barchini non procuravano danni pari a quelli di un siluro, ma comunque non erano da sottovalutare, ben che non abbiano mai affondato niente.
Alcune immagini d'epoca, nella prima si nota l'enorme detonatore di prua.
Un bel tuffo:
L'originale in navigazione: