Pinasse d'Arcachon

[Francesca]

Buon giorno a tutti. Ho deciso di aprire un nuovo cantierino davvero di piccole dimensioni. Mi ha incuriosito molto la forma di una piccola barca francese: la pinasse. Il nome deriva dal legno di pino con cui era costruita fin dalla fine del 1800. Ve n'erano diversi tipi, di forma diversa, come d'altronde anche in Italia (la pinaccia), ma quella usata nel Bacino di Arcachon, aveva una forma diversa da tutte le altre e molto più originale. In origine era usata nel bacino di Arcachon (Francia meridionale, una quasi laguna collegata all'Oceano Atlantico) per la raccolta delle ostriche che ancora oggi vengono là coltivate. Oggi le pinasse, restaurate e modificate, sono usate soprattutto per diporto.

un'antica foto

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pinasse restaurata

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Ho acquistato da New Cap Maquette un kit in legno in scala 1/20 per costruire un modello statico, con l'intenzione di provare a modificarlo per farlo diventare dinamico, ben consapevole del fatto che tutto sommato sarebbe stato più semplice realizzarlo direttamente su disegno... che ho già, in scala 1/10. Ma tant'è.
Ed eccomi all'opera.

La scatola

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unboxing

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La chiglia

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Montaggio delle ordinate

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Posizionamento e incollaggio con resina epossidica dell'astuccio asse elica

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Alla prossima.

[Francesca]

Devo dire che il kit è veramente mal fatto, non solo è proprio basilare con assenza totale di qualsivoglia accessorio, ma corrisponde all'originale solo per la forma. Per tutto ciò che riguarda il resto, cioè quasi tutto, occorre documentarsi bene sulle foto degli esemplari ancora in navigazione.
Ma, detto questo, proseguiamo.

Le ordinate in origine piene, sono state svuotate per la motorizzazione, allineate montate sulla chiglia.

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Incollate le sezioni dei ponti, sono state poi rinforzate lungo i punti di contatto con resina epossidica.

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Montate e incollate le murate interne e il piano superiore del ponte.

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Sostegno di rinforzo per l'astuccio dell'asse elica.

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Alla prossima.

[alberto]

Brava Franceca, un'altro cantiere che parte dalla ricerca sull'imbarcazione reale, per documentare l'arricchimento di un kit.

Spesso i kit sono dei punti di partenza, che con la costanza e la curiosità del modellista, diventano delle piccole opere d'arte.

Oltre l'assemblaggio c'è di più!!!

A presto!!!

[Francesca]

Sì, è proprio come dici tu, Alberto. A me, tutto sommato, piace moltissimo arricchire i kit miseri con le scoperte documentali. La ricerca è molto stimolante ed è proprio come il sale sulle pietanze sciape: quando fai una scoperta e realizzi il particolare, il modello diventa molto più saporito e la realizzazione diventa molto più soddisfacente

[Francesca]

E' importante progettare e predisporre la motorizzazione e tutti i meccanismi in un modello così piccolo prima di chiuderlo con il fasciame, per trovare la collocazione ottimale senza troppi ostacoli.

All'interno della cabina: motore Robbe Navy S4,8V.schedina regolatore, portabatterie x 4 ministilo, miniservo, ricevente.

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Rinvio per il timone che sarà collegato esternamente con una squadretta e internamente al servo con un bowden flessibile

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A questo punto si prosegue con la realizzazione dei fianchi della cabina.

Le pareti della cabina verranno rivestite con impiallacciatura di mogano termosaldata.

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Pareti cabina rivestite in mogano.

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Ed ora si inizia la posa del fasciame con listelli di tiglio 5x1,5 mm. opportunamente tagliati e sagomati.

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Fasciame quasi terminato.

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Finalmente si inizia a capire la forma...

[Francesca]

Dopo una accurata levigatura eseguita con carta abrasiva in varie granulometrie, è la volta dell'impermeabilizzazione con resina epossidica a pennello. Anche su questo modello ho applicato due mani di resina all'interno e quattro all'esterno prima e dopo la stuccatura.

Resinatura.

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Stuccatura generale con stucco epossidico leggerissimo per nautica contenente microsfere cave di vetro.

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Dopo una perfetta polimerizzazione dello stucco epossidico, con attrezzi elettrici vari e anche a mano, è stata eseguita la levigatura. In seguito, con l'aiuto di una forte luce radente, sono stati evidenziati piccoli difetti (che qui vedete ingranditi in una macrofoto)e sono state eseguite ulteriori stuccature di correzione.

Levigatura dello stucco.

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Macrofotografia dei difetti candidati a ulteriore stuccatura.

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Alla prossima.

[alessandro cenci]

Cona la tua esperienza e minuziosita' nel lavoro sarà un opera più "viva" rispetto al kit di partenza.
Buon modellismo.

[Francesca]

Tutte le piccole lacune rimaste sono state stuccate con stucco acrilico e carteggiate con carta abrasiva grana 500 e 1000. Lungo il perimetro, al posto del quadrello di legno in dotazione, è stato applicato un profilo semitondo come sulle imbarcazioni originali. E' stata quindi preparata la mascheratura per procedere alla verniciatura dell'opera viva, con vari tipi di nastri adesivi: uno in pvc molto adattabile alle curve per aerografia, uno sottilissimo e liscio e, infine, un foglio leggero di polietilene fissato con nastro di carta a coprire l'opera morta e la coperta. L'opera viva è stata quindi verniciata con quattro mani di spray acrilico in bombola rosso ossido opaco.

Scafo levigato con profilo semi tondo lungo la murata.

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Mascheratura per verniciatura opera viva.

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Opera viva verniciata a spruzzo con acrilico opaco.

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Alla prossima

[Francesca]

Ed ecco gli ulteriori progressi.
Dopo la verniciatura dell'opera viva, è stata la volta della verniciatura dell'opera morta, questa volta in blu acceso scuro lucido, sempre con vernice acrilica in bombola spray in tre mani. In seguito, sulla linea di divisione tra il rosso e il blu, è stato applicato un nastrino in pvc di spessore molto sottile bianco, come visto nelle livree delle imbarcazioni originali. Anche il profilo semitondo esterno alla murata è stato verniciato di bianco (a mano libera).

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A questo punto sono stati posizionati e incollati i fianchi della cabina e dei pozzetti precedentemente rivestiti in mogano e verniciati con acrilico lucido.

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Infine è stato realizzato il tetto apribile della cabina che nel kit era in compensato incollato direttamente sulle centine delle ordinate centrali. Per ottenere il tetto asportabile, invece, ho realizzato due centine in compensato da 3 mm. e ho incollato sopra dei listelli di tiglio bene affiancati tra di loro che ho poi carteggiato finemente senza però stuccare lungo le congiunzioni, visto che sulle barche originali le tavole sono ben visibili. Il tetto andrà poi verniciato di bianco opaco.

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Alla prossima.

[Francesca]

Adesso si procede alla listellatura del ponte che, ovviamente, non è prevista dal kit. Così, dopo un breve giro sul web per documentarmi, ho iniziato usando listelli di tiglio e di noce, chiaro e scuro, più larghi e più stretti per ottenere contrasto. Sugli specchi di prua e di poppa, dove i listelli sono dritti, ho usato per l'incollaggio colla vinilica. Invece sui due laterali, dove i listelli seguono la curvatura del perimetro, ho dovuto usare cianoacrilato sia in gel (più forte ma più lento), sia liquido (più debole ma veloce nella presa).

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Alla prossima.