FORUM AMIREL - Associazione Modellisti Romani

Ciao ritrovati Amici,
apro questa nuova discussione per illustrare un cantiere, ormai aperto da due anni, che mi è stato commissionato dal grande boss, ovvero mia moglie: Si tratta del Vespucci, da fare dinamico in scala 1:100.
Come da abitudine, non sono affezionato ai kit e quindi mi sono affidato ai soli disegni, potendo confidare su una quantità infinita di foto della nave vera disponibili in rete. Tra le tante risorse che sto utilizzando c'è anche il tour virtuale di bordo, raggiungibile all'indirizzo https://tourmake.it/amerigovespucci, utilissimo per "vedere" da vicino praticamente tutti i dettagli della nave, almeno per quanto riguarda i ponti.
Per i disegni mi sono affidato ad Amati e mai scelta fu più sbagliata, praticamente quei piani di costruzione sono relativi a qualcosa che assomiglia al Vespucci, ma non certo alla nave vera. Gli errori, le imprecisioni e le carenze sono così tante che è difficile anche solo contarle. In pratica quei disegni li ho utilizzati solo per lo scafo, poi li ho praticamente abbandonati.

Nei prossimi messaggi inizierò a postare le tante fotografie dei lavori.

Carlo

Tutto ha un inizio...



... ma poi si prosegue rapidamente

Finito lo scafo, uno strato di tessutino di vetro da 40 grammi e meno di 30 grammi di resina epossidica lo rendono robustissimo ed assolutamente impermeabile. L'interno è invece solo impermeabilizzato, usando la stessa resina ma diluita al 50% con acetone in modo che penetrasse bene nel legno. La stesura del tessutino va fatta bagnando lo scafo con la resina e poi appoggiando il tessuto. Con il pennello poi si impregna bene il tessuto, semplicemente premendolo contro lo scafo bagnato ed avendo cura di partire dal centro ed andare verso le estremità, in modo da seguire bene le curve ed evitare la formazione di bolle o grinze. E' importante evitare che il tessutino appaia "asciutto", dobbiamo assolutamente evitare i micropori, in tal caso aggiungere resina con il pennello. E' una operazione da fare con calma, tanto l'epossidica ci permette almeno due ore di lavorabilità. A resina indurita, almeno 24 ore dopo, si carteggia con la 400 ad acqua fino a lisciare perfettamente.


E' ora di pensare al motore...


... ed alle altre frattaglie. Notare la posizione delle batterie, inamovibili, montate in sentina in modo da avere il baricentro più basso possibile.


Gli oblò, croce e delizia di questa nave.
Contrariamente a quanto si vede spesso, ho deciso di non usare gli oblò già pronti ma di realizzare a mano tutte le "ciglia" che li proteggono, realizzando una soluzione che è estremamente simile al vero. In questa fase le ciglia ancora non ci sono, si vedono però i tubicini di plastica da 4mm (esterno) e 3mm (interno) con cui ho realizzato gli oblò. Questa soluzione permette di avere il bordo interno dell'oblò perfettamente liscio, senza avere i pelucchi tipici di un foro fatto nel legno o nella vetroresina.


I portelli li ho preparati con una tecnica particolare. Ho prima fatto lo scasso nel legno, poi ho fatto lo stampo del portello. Ho scelto questa soluzione per poter togliere i portelli per la finitura della murata (poter carteggiare liberamente senza rischiare di danneggiarli) e poterli rimontare alla fine. Il film di domopac mi è servito come distaccante

E' ora di cominciare a pensare ai dettagli. Questa è una bozza di scala..

... e questa è quella definitiva


Nel frattempo, dopo aver incollato i ponti, faccio anche il paiolato


La necessità di lasciare apribili i ponti per accedere all'interno mi impone un paiolato non troppo fitto e con gli incastri obbligati dalla posizione delle botole

Mi è arrivato l'aerografo...


Le ciglia sopra gli oblò attendono il loro turno


Ci siamo quasi..


Finito!


L'ocra mi ha fatto impazzire. Non avendo trovato lo smalto, sono dovuto ripiegare sull'acrilico. Nessun problema a spruzzarlo ma aveva una tenuta sull'ottone delle lande praticamente nulla, non che lo smalto tenga molto di più, quindi ho dovuto trovare un fondo che reggesse bene sull'ottone. Ho provato alcuni prodotti commerciali ma nessuno mi soddisfaceva, poi finalmente ho provato lo smalto delle unghie di mia moglie (diluito al 50% con acetone) ed ho risolto.... E' proprio vero, questo hobby ti costringe a trovare soluzioni a volte stravaganti...

Ecco la balconata di poppa. Il parapetto è quello del kit Amati, che è sufficientemente buono.



Filo di ottone e saldatore mi permettono di non dover comprare questi supporti, che sono veramente orrendi (sono stampati)



Finalmente in sede

La cabina di prua


La campana, con il suo batacchio e la corda (l'unica che a bordo ha questo nome) verniciata tricolore, come sul vero


Dettagli...


... e l'immancabile illuminazione

Salve , un mio pensiero visto che stai facendo un enorme lavoro, non hai fatto caso che lo scafo non è lascio ma a lamiere soprapposte?Grazie

Buongiorno Franco,
hai ragione, ma quella delle lamiere sovrapposte è una tecnica che ancora non mi appartiene. In fin dei conti è solo il mio secondo modello di riproduzione e molte cose le sto imparando "al momento". In questo caso sono più concentrato sulle infrastrutture, poi sul prossimo modello vedremo...
In questo momento il cantiere è fermo, ci lavoro soprattutto in inverno, però ho ancora molte foto da pubblicare.
Carlo

Anche se il cantiere è ancora fermo, nonostante lo status di "stipendiato INPS" ho pochissimo tempo libero, riprendo la pubblicazione delle foto.

Il picco


Il dettaglio delle carrucole in testa. La verniciatura è provvisoria.


Verniciato e finalmente al suo posto


Anche gli argani sono al posto giusto, assieme alle altre attrezzature ed al camino. Un dettaglio impossibile da vedere? Dentro il camino c'è il tasto per accendere il modello.



Una bitta in ottone. Quelle pronte non andavano bene, ed allora si gioca con il tornio...