FORUM AMIREL - Associazione Modellisti Romani

Ciao A Tutti,
dopo tanto tempo di "inattività modellistica", apro un cantierino sul restauro di un vecchio modello della Monteleone, la motonave passeggeri Porto Alegre.

Una breve nota "storica".
La ditta Monteleone di Livorno si distinse negli anni '70 per la produzione semiartigianale di modelli giocattolo molto ben realizzati e di ottima qualità.
Venivano realizzate in gran parte barche, navi, motoscafi, con qualche modello anche a quattro ruote.
La Monteleone era molto affermata anche a livello europeo ed internazionale, ma purtroppo negli anni '80
ha subito un lento declino che ha di fatto chiuso un'epoca, per me piena di ricordi e di bei momenti di gioco.

Infatti mio padre, che da buon marinaio passava spesso da Livorno, mi portò dai suoi lunghi viaggi,
dapprima il Barracuda, motoscafo filoguidato che mi ha accompagnato per diverse estati al mare,
e poi il "transatlantico" Porto Alegre.

Purtroppo durante il mio servizio militare (in marina, chiaramente!!!) mia madre fece una pulizia più approfondita del solito,
e in pratica il mio bel transatlantico prese il largo per il suo ultimo viaggio...

Qualche anno fa, trovai proprio questo giocattolo, non proprio ben messo, in vendita su un noto sito di aste, e lo acquistai.
Come tutte gli acquisti compulsivi, è rimasto dimenticato nella scatola fino al trasloco che ho fatto qualche tempo fa,
che mi ha dato l'opportunità di riprenderlo in mano e decidere di raddobbarlo e metterlo in condizione di navigare nuovamente dopo oltre 40 anni di oblio.

E quindi apro questo post, per riportare gli appunti del restauro che sarà conservativo e non invasivo.

Finalmente Alberto, un tuo nuovo cantiere
Seguo con interesse e curiosità.
Saluti

ohh, ohh e questo mi incuriosisce… Avere un modello Monteleone è possedere un oggetto di modernariato molto prezioso che in UK o USA ha un mercato stratosferico. Da restauratrice concordo al 100% sul fatto di conservare le caratteristiche originali. E' una cosa importantissima e, se in più, riesci a farlo navigare decentemente, sarebbe il massimo.
Non vedo l'ora di vedere i prossimi passi.

Grazie Ragazzi, vediamo cosa si riesce a fare!!!
Cominciamo con l'identificazione dei problemi per dare un'ordine alle cose da fare.

Valutazione danni per il restauro

Il modello presenta evidenti i segni del tempo, con diversi graffi e scorticature allo scafo,


con il fumaiolo mancante della testa e degli scarichi,
con la parte superiore dell'antenna della coffa mancante, con l'antenna radio di poppa mancante,


con la presenza delle gruette e due scialuppe posticce e fuori scala,


con due prese d'aria posticce e rovinate, con le gru da carico distaccate e rovinate,



con le viti del ponte di prua arrugginite e grumi di polvere praticamente in ogni recesso dello scafo.

L’interno dello scafo, con il portabatterie e i motori,
presenta principalmente problemi legati all’allentamento degli astucci degli assi porta elica
in origine isolati dall'acqua con delle guarnizioni di gomma, che il passare del tempo ha indurito e sgretolato.
Ciò non è un problema in quanto verranno bloccati incollandoli nello scafo con la resina epossidica bicomponente.


Analisi materiale documentale

La mia intenzione è di ripristinare il modello nell’allestimento originario quale usciva dalla fabbrica Monteleone.
Per questo ho cercato in rete foto del modello nello stato di conservazione migliore,
che sono state analizzate per una ricostruzione delle parti mancanti o rovinate.

Ecco la foto della Porto Alegre che sembra appena uscito di fabbrica, usata come modello per dettagliare il restauro!!!


Piano piano...

Smontaggio

La prima operazione è stata letteralmente una bella doccia con sgrassatore e spazzolino,
e subito dopo lo smontaggio di quanto contenuto nello scafo,
ovvero l'ingombrante portabatterie e i due motori con il gruppo di riduzione con astucci, assi ed eliche.

Ciò ha consentito anche lo smontaggio del tubicino che collegava il filo della scatola di comando esterna.
Infatti anche il Porto Alegre era filoguidato!!!

Sul ponte sono state smontate le due scialuppe fuori scala, e le quattro gru relative.

Lo scafo è stato quindi ripulito dalla polvere e dai residui di colla e nastro,
cercando di non danneggiare le vetuste strutture.


Costruzione losca timone

Il modello originale non aveva il timone funzionante, in quanto la virata era effettuabile accendendo o spegnendo l'uno o l'altro motore.

E' quindi necessario predisporre un nuovo supporto per la losca, e ridisegnare il timone, tenendo conto anche delle caratteristiche del modello.

Ma prima di tutto, va creata un'apertura sul ponte per poter lavorare in modo agevole all'interno della poppa.

Ed ecco l'argano di poppa con la sua base, che si prestano benissimo allo scopo.


Con molta delicatezza è stata scollata la base...


e tagliata la coperta in corrispondenza del timone.


Non resta altro che sagomare un blocchetto di legno di abete, con inserito il tubicino di ottone al centro...



...e fissarlo con colla epossidica bicomponente.



Ora aspettiamo che asciughi ben bene la colla!!!

Motori

Volendo riutilizzare la motorizzazione originale, è stato necessario smontare i motori dal gruppo riduttore,
gli astucci, e separare gli assi dalle eliche.

Dopo aver ripulito i motori, che comunque non risultavano particolarmente usurati, ma solo un po "secchi" e
impolverati, si è passato agli astucci e agli assi, che invece mostravano diverse zone anche di avanzato ossidamento.

Per evitare quindi attriti indesiderati, sono stati passati con tela smeriglio gli assi e, per quanto possibile gli astucci.

Questi ultimi avrebbero duvuto presentare delle boccole di materiale plastico lato elica, per evitare infiltrazioni di acqua,
ma dopo tanti anni non se ne è ritrovata più traccia.

E quindi con molta pazienza sono state create due nuove boccole di ottone, a partire da dei fermi reggimensola per arredamenti
(il riuso di materiale vario fa il paio con l'accumulazione di qualsiasi cosa... che potrebbe servire!!! ).



ecco come si presenta la boccola inserita sull'astuccio contenente l'asse portaelica.



Per il fissaggio della motorizzazione è stato previsto un supporto per consentire l'allineamento dei due assi,
quanto più possibile in basso per garantire una spinta omogenea durante la navigazione anche ad andature diverse.



Data la natura gemellare della motorizzazione, è stato sagomato un altro blocchetto di abete,
per consentire il fissaggio di entrambe i motori al supporto in precedenza fissato allo scafo,
sempre con colla epossidica bicomponente.



Non rimane che fissare il supporto motore con una vite e gli astucci allo scafo con resina epossidica bicomponente.





Ed ecco gli astucci spuntare dallo scafo dove si è iniziata la carteggiatura!!!

Bene! C'è sempre da imparare anche dalle soluzioni adottate per il restauro di un vecchio modello. Prendo appunti per le soluzioni e seguo...

Grazie Francesca, si fa quel che si può, con quel che si ha a disposizione!!!
Ed ora passiamo all'...

Opera viva

L'opera viva si presenta con diversi graffi, scrostaure e piccole screpolature, per cui si rende necessario stuccarla,
carteggiarla, e a seguire, con le immancabili pubblicità giacenti nella cassetta della posta
e con nastro carta, si maschera l'opera morta per iniziare la verniciatura.



ed ecco la prima mano di primer



e la verniciatura finale dello scafo



Mentre per l'opera viva è stato possibile trovare il colore pressochè identico, per
l'opera morta, che riporta serigrafati gli oblo, i portelli e le marche di Bordo Libero,
pur presentando diverse imperfezioni, ho preferita lasciarla così com'è.
Infatti una eventuale verniciatura e ripristino delle serigrafie, avrebbe sicuramente snaturato il modello.
Infatti la plastica di tutto il modello presenta un leggero ingiallimento dovuto all'età,
e riprodurlo con una vernice non è molto indicato.

Ed in definitiva, la natura "vetusta" di questo modello, è bene che rimanga evidenziata!!!

Complimenti per il grande lavoro che stai affrontando

Grazie Franco48, ma è solo un tentativo di restauro... speriamo di riuscire a non rovinare troppo il modello!!!

Timone

Nel frattempo è stato costruito il timone a partire da una tavoletta di compensato,
a cui è stato inserito e fissato con colla epossidica bicomponente l'asse filettato di ottone.



Il tutto è stato rivestito con resina epossidica, levigato e preparato con uno strato di primer.



e poi rifinito con la stessa vernice usata per lo scafo



cosi si presenta lo scafo:



Pian pianino...