Cap. 10

BATTELLI DI SALVATAGGIO - GOMMONI

(M. Parasassi)

In quest’articolo vediamo come costruirci i battelli di salvataggio, con i relativi tralicci che li sostengono, e i gommoni, per un modello di nave moderna.

Questi particolari, come altri che ci servono nei nostri modelli, difficilmente si trovano in commercio, è quindi necessario autocostruirli e, anche in questo caso, è buona norma costruirsi delle sagome o degli attrezzi che possano servire da dime e permetterci di costruire i nostri particolari abbastanza uguali l’uno all’altro.

Non saranno mai perfetti come quelli che si possono acquistare dalle ditte specializzate, ma normalmente si riesce a costruirli di qualità accettabile impiegando tempi non molto lunghi.

Tenete conto che per preparare i 18 battelli con i relativi tralicci di sostegno per la mia Nave Lupo ho impiegato circa una settimana.

fig. 1

fig. 2

Nella fig. 1 (Nave Orsa, gemella della Lupo) vediamo come sono fatti questi battelli ed i loro sostegni; in tutto abbiamo i seguenti gruppi:

n° 2 tralicci per 3 battelli (tralicci tripli),

n° 4 tralicci per 2 battelli (tralicci doppi),

n° 4 tralicci per 1 battello (tralicci singoli).

Per prima cosa dobbiamo disegnare in scala i particolari da costruire (fig. 2) e poi preparare la dima che ci permetterà di costruire tante copie uguali dell’oggetto. In questo caso la dima sarà molto semplice, si tratta di prendere una striscia di compensato da 4 mm e praticarvi tre file di tre fori ciascuna con la punta da 1 mm. In questi fori inseriremo i pezzetti di ottone da 1 mm angolati secondo le misure ricavate dal disegno (fig. 3) e su questi salderemo le barrette orizzontali.

fig. 3

fig. 4

La stessa dima servirà per i tralicci tripli, quelli doppi e quelli singoli. In fig. 4 la serie completa dei tralicci che mi servono.

Su questi occorrerà poi saldare nella parte anteriore, al centro di ogni barretta orizzontale, un’altra gamba per ottenere un traliccio come in fig. 2.

In effetti ogni singolo traliccio dovrebbe avere 4 gambe, ma la scala è troppo piccola per realizzarlo al vero, quindi ci accontenteremo di 3 gambe soltanto.

In fig. 5 si vede come operare; bisogna preparare degli spezzoni di filo angolati e saldarli al traliccio già pronto utilizzando un’altra serie di fori che faremo a metà distanza tra quelli già fatti nella dima.

Potremo anche operare come in fig 6, cioè saldare il filo infilato nei fori e tagliarlo dopo saldatura.

Queste nuove gambe dovranno essere più corte delle altre, che servono per il fissaggio del traliccio, infatti queste ultime le abbiamo messe solo per completezza e per dare l’altezza dal pino d’appoggio al traliccio.

fig. 5

fig. 6

I tralicci dovranno essere verniciati e posizionati sulla tolda del modello facendo 4 o 6 fori con una punta da 1 mm nei quali inseriremo le gambe più lunghe (fig. 7-8).

fig. 7

fig. 8

Dovremo ora prepararci i battelli di salvataggio, che ovviamente è difficile trovare in commercio.

Si possono facilmente realizzare con tondini di noce o di polistirene di diametro 6-8 mm, lunghi 13-14 mm e arrotondati alle estremità.

Io ho optato per il polistirene e dopo aver tagliato tanti spezzoni da 12 mm, ho incollato alle estremità due quadratini di polistirene da 1 mm, ad essiccazione avvenuta ho arrotondato questi "tappi" (fig. 9); poi con del refe da 0.5 mm ho realizzato i bordi di chiusura dei due gusci.

In quest’ultima fase l’uso di una piccola morsa mi è stato di grande aiuto; ho incollato lo spezzone di refe con l’attak da un lato, poi ho girato il battello e ho terminato l’incollaggio dall’altro lato tagliando il refe superfluo (fig. 10-11).

fig. 9

fig. 10

fig. 11

 

Dopo la verniciatura questi battelli dovranno essere incollati sui tralicci già montati sul modello realizzando anche, con refe da 0.25, le corde di fissaggio ed il lavoro è terminato; nelle fig.12-13 i battelli montati sui supporti della fiancata sinistra della mia Lupo.

fig. 12

fig. 13

Vediamo ora un modo semplice per realizzare i gommoni.

Io ho utilizzato due metodi, in dipendenza delle misure del gommone da costruire.

Il primo metodo consiste nell’utilizzare degli anelli di gomma (O-ring) di misura opportuna e costruirsi una dima di legno.

Infatti poichè i gommoni sono oblunghi e gli O-ring sono rotondi, è necessario schiacciarli e farli rimanere in questa posizione.

Incolliamo su un foglietto di compensato da 5-6 mm, due listelli 10x10 a distanza uguale alla larghezza del gommone.

All’interno di questi listelli inseriamo gli O-ring schiacciati e manteniamoli in posizione con alcuni chiodini per dare loro una forma rettangolare.

Prepariamo con del filo di ottone 2-3 tiranti per ogni gommone, di lunghezza un poco inferiore alla larghezza del gommone stesso e con due piegature di 2-3 mm alle estremità.

Sull’O-ring incolliamo con Attak Gel uno spezzone di rete per zanzariera e quando il collante si sarà seccato pratichiamo dei forellini su ognuno dei lati lunghi del gommone e inseriamoci i tiranti; una goccia di Attak li fisserà definitivamente.

Quando estrarremo i gommoni dalla dima, questi tiranti impediranno all’O-ring di distendersi e strappare la rete (in fig. 14-15 è illustrata la sequenza).

Per garantirci una migliore stabilità nel tempo sarà opportuno inserire anche dei tiranti in posizione longitudinale.

fig. 14

fig. 15

In fig. 16 i gommoni estratti dalla dima e pronti per la verniciatura.

fig. 16

fig. 17

fig. 18

Su questi anelli si incollerà uno spezzone di tulle da bomboniere o di rete da zanzariera (la scelta dipenderà dalla scala del modello) e volendo, si potranno anche incollare delle traverse di rinforzo.

Il secondo metodo per costruirli è molto più semplice.

Si prende uno spezzone di catena di plastica (i cui anelli siano della grandezza del gommone da realizzare) e si separano i vari anelli tagliandoli, uno si e uno no, da un solo lato.

Gli anelli tagliati potranno essere incollati ed utilizzati al pari di quelli integri (fig. 17); anche su questi si incollerà uno spezzone di tulle.

Una buona verniciatura con aeropenna ed i gommoni saranno pronti.

In fig. 18, invece, quattro gommoni realizzati con O-ring di due diverse misure, due con fondo a rete (zanzariera), altri due con fondo chiuso e due realizzati con anelli di catena e fondo a rete (tulle), con la prima mano di vernice (visti dalla parte superiore e inferiore).

Su questi canotti (i più grandi) sarà poi necessario incollare, dalla parte esterna, un filo di refe da 0.25 mm a modo di festone così da realizzare le maniglie di appiglio.

Per realizzarlo è necessario forare con una punta da 1 mm la gomma lungo il contorno del canotto; in questi fori si infilerà il refe utilizzando una pinzetta a punte sottili: una goccia di attak in ogni foro bloccherà il refe (v. fig 19).

fig. 19

fig. 20

fig. 21

In fig. 20-21 i gommoni terminati, verniciati, con incollati i remi e, su quelli più grandi, anche le maniglie d’appiglio e il motore fuoribordo.

Infine in fig. 21-22 quattro canotti, tra quelli presentati nell’articolo, già imbarcati sulla mia Mastino.

fig. 22

fig. 23

A tutti coloro che seguiranno i miei consigli auguro un buon lavoro.

Articolo pubblicato sui NOTIZIARI n° 54-55

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