1 NOZIONI GENERALI

A - GENERALITA'

Questo manuale è dedicato al plastimodellismo, cioè al modellismo realizzato assemblando scatole di montaggio di modelli in plastica. Ma fare il plastimodellismo non vuol dire soltanto assemblare i pezzi che si trovano in una scatola, seguendo lo schema di montaggio, ma anche sostituire parti che non sono rispondenti alla realta (fuori scala o mal costruiti), aggiungere parti o particolari mancanti, verniciare il modello secondo quanto riprodotto in una foto dell'aereo originale, invece di seguire gli schemi riportati nella scatola (spesso errati o di fantasia).

Il plastimodellismo non è un hobby costoso, infatti il costo di un modello parte da pochi euro, fino ad arrivare ai 50-60 delle navi in 1/350, e se dividiamo questo costo per le ore che impiegheremo a montare il modello ci accorgeremo che è un passatempo dal costo irrilevante. Per completare un caccia in 1/72, realizzato in modo impeccabile, si impiegano circa 20 ore; se consideriamo un modello da 10€, che è già un modello costoso, 10€/20ore= 0.5€ l'ora).

Anche l'attrezzatura minima necessaria per la costruzione si trova normalmente in tutte le case e quindi il principiante non deve impegnare cifre ingenti; se poi questo genere di modellismo piace e ci appassiona, si potrà pensare all'acquisto di attrezzi più sofisticati

Le prime cosa da tenere presente sono queste:

1 scegliere una scala di riduzione e costruire tutti i modelli in quella scala,
(non è bello mettere vicini caccia in 1/72 con bombardieri in 1/144 e navi in 1/350);

2 realizzare una collezione di modelli a tema,
(aerei della 1° GM o della 2° GM, navi della 2° GM, aerei italiani, ecc..

B - SCALE

Le scale di riduzione standard, utilizzate nel plastimodellismo, sono diverse e sono tutte di derivazione inglese; sono le seguenti:

1/24, 1/32; 1/48; 1/72; 1/144 per gli aerei,

1/32, 1/35, 1/48, 1/76 per i corazzati, soldatini e accessori per diorami,

1/350, 1/400, 1/600, 1/700, 1/1200 per le navi;

è possibile però trovare modelli in altre scale non standard:

1/50 o 1/100 per gli aerei, 1/72 anche per i corazzati, 1/200 o 1/500 per le navi, ecc..

fig. 1
i quadretti sono 1 x 1 cm

C - MATERIALI

Vediamo ora quali sono i materiali che in genere si adoperano per realizzare modelli in plastimodellismo.

Polistirene

I modelli in scatola di montaggio sono realizzati normalmente in polistirene, una plastica che può essere facilmente stampata in pressofusione e che consente di ottenere dettagli finissimi; questo tipo di realizzazione si usa per scatole di montaggio di grande produzione (per ammortizzare l'altissimo costo degli stampi).

Il polistirene si incolla facilmente usando trielina, benzolo o il collante in tubetto dai quali viene rammollito e deformato; è sufficiente quindi sciogliere le due superfici da unire, metterle in contatto ed esercitare una lieve pressione per ottenere un incollaggio perfetto. Si unisce bene all'apposito stucco per plastica ed è facilmente verniciabile, sia a pennello che con aeropenna.

Plasticard

Il polistirene in foglietti di vari spessori e dimensioni, è venduto con il nome di plasticard e viene utilizzato per autocostruire gli interni dei modelli, i fabbricati, ecc..

Viene venduto anche in profilati di varie forme e spessori: tondo, quadrello, rettangolare, ad L, a T, a C, ecc..

D - ATTREZZI E STRUMENTI DI LAVORO

Come abbiamo già accennato gli attrezzi basilari per realizzare un modello in plastica sono reperibili in tutte le case, o possono essere acquistati per pochi euro; sono:

1 taglierino a lama (per staccare i vari pezzi dagli alberi di stampa (sprue))
2 mollette da bucato (per tenere insieme i pezzi durante l’incollaggio)
3 becchetti da capelli (idem per i pezzi più piccoli)
4 elastici di varie misure (idem per i pezzi più grandi)
5 nastro adesivo da carrozziere (idem)
6 pinzette per le ciglia (per maneggiare agevolmente i particolari minuti)
7 carta vetrata di diversi spessori (per lisciare eventuali sbavature e gli incollaggi)
8 limette di cartone per le unghie (idem)
9 righello centimetrato (per prendere le misure)
10 stuzzicadenti (per stendere la colla in piccole dosi)
11 spilloni con testa di plastica (per fermare i pezzi durante l’incollaggio)
12 forbici e forbicine da manicure (per tagliare i foglietti di plastica)
13 contagocce (per dosare vernici e diluenti)
14 pennelli di varie misure (per la verniciatura)

fig. 2

In seguito potranno essere acquistati gli attrezzi più sofisticati (non indispensabili, ma che semplificano di molto il lavoro e gli danno un aspetto più professionale), sempre che il loro costo venga giustificato dal lungo uso che se ne farà; sono:

1 tagliabalsa a lame intercambiabili (stesso uso del taglierino)
2 limette di varie forme e gradazione (per lavori di levigatura di precisione)
3 pinze di varie forme (per sagomare fili di ferro o ottone)
4 morsetti di varie misure (per fermare i pezzi durante l’incollaggio)
5 morsetto reggi minuterie (idem per i particolari più minuti)
6 giraviti a lame intercambiabili o giraviti micro di varie misure (per avvitare)
7 trapanino a mano con accessori (punte, frese, seghette circolari, supporto a colonna)
(per forare, fresare, troncare)

8 trapanino elettrico (idem, ma più comodo)
9 pinzette di varie forme (stesso uso delle pinzette per ciglia, ma più versatili)
10 xtra hands (coppia di pinzette snodate) (per tenere fermi i pezzi durante l’incollaggio o la saldatura)
11 compasso a punte fisse (per prendere le misure)

fig. 3

E - GENERALITA' SULLA COSTRUZIONE

Le indicazioni che daremo ora valgono per qualsiasi tipo di modello si voglia costruire.

Entrati in possesso di una scatola di montaggio occorre aprirla e controllare attentamente il contenuto; troveremo uno o più gruppi di stampaggio, le istruzioni di montaggio, gli schemi di colorazione. Analizziamo bene i gruppi di stampaggio; ogni pezzo è numerato e dobbiamo confrontarlo con le istruzioni per capire la sua destinazione. Una verifica di questo genere serve a familiarizzare con il kit, a programmare le sequenze di montaggio, a capire la destinazione di alcune parti irriconoscibili a prima vista. Controllato che non manca nulla si può procedere con il montaggio.

Se malauguratamente qualche parte è mancante o deformata, riportare la scatola al negoziante o utilizzare il foglietto per i reclami inserito nella scatola per richiedere la sostituzione del pezzo.

Sembra impossibile, ma i produttori seri sostituiscono le parti irrecuperabili; a me è accaduto, nel lontano 1965, di provare a richiedere all'Airfix una mezza torretta di un carro che mancava, ho riempito il foglietto e l'ho spedito in Inghilterra tanto per provare; probabilmente avrei speso di meno per riacquistare la scatola, che all'epoca costava 400 £, invece dopo pochi giorni mi è stato recapitato, con mia grande sorpresa il pezzo che desideravo.

Il montaggio di un modello va fatto secondo la sequenza stabilita dalle istruzioni, cambiando l'ordine delle operazioni si corre il rischio di trovarsi in mano dei pezzi che non possono più essere montati, se non scollando quelli già incollati.

Le istruzioni indicano anche quali sono i pezzi che devono essere montati senza colla (ad es. gli assi delle eliche che devono essere liberi di girare); alcuni pezzi più minuti dovranno essere verniciati prima di staccarli dalla stampata, altri dovranno essere verniciati prima del definitivo montaggio, pena l'impossibilità di verniciarli a posteriori (interni di un abitacolo, interni dei vani carrelli). I singoli pezzi non dovranno essere staccati dalla stampata torcendoli lungo il peduncolo di colata, ma tagliando quest'ultimo con il taglierino; si eviterà così di rovinarli e dover poi utilizzare lo stucco per compensare l'errore; dopo averli staccati occorre utilizzare la carta vetrata o le limette (di cartone o metalliche) per togliere le eventuali sbavature di stampaggio e poi sarà possibile incollarli. I pezzi dovranno essere staccati dagli alberi di stampaggio man mano che servono; staccarli tutti in una volta vuol dire perdere la numerazione e non riuscire più ad identificare qualche parte, specialmente le più minute. Prima di procedere con l'incollaggio è meglio provare la giunzione a secco, per accertarsi del corretto allineamento e che non vi siano sporgenze che impedirebbero un corretto contatto tra le parti; queste ultime potranno essere corrette con la limetta.

Spesso è più conveniente unire le parti con nastro adesivo o elastici per controllare l'esattezza del montaggio e poi procedere con l'incollaggio; questo metodo è necessario quando dovrà essere stabilita la quantità di pallini di piombo da inserire nella prua del modello come zavorra.

Il collante non deve essere schizzato direttamente dal tubetto al pezzo da incollare, ma deve essere preso con uno stecchino e posato sulla parte da incollare in quantità minima, per evitare sbavature che rovinerebbero la zona d'incollaggio. Se si adopera adesivo liquido, utilizzare un pennello sottile o quei collanti che hanno un beccuccio di dosaggio simile ad un ago da iniezioni.

Elastici, scotch e mollette da bucato, da rimuovere quando i pezzi saranno ormai sicuramente saldati tra loro, risulteranno utilissimi per garantire un perfetto incollaggio.

Le eventuali fessure che potrebbero rimanere dopo l'incollaggio, a causa della non perfetta linearità delle parti da incollare, possono essere corrette con lo stucco. Fare attenzione che lo stucco corrode la plastica e quindi stenderlo in minima quantità per non peggiorare il danno; inoltre lo stucco seccando ritira e quindi, in caso di stuccate molto consistenti è necessario procedere per strati. L'eccesso di stucco deve essere rimosso con limette o carta abrasiva.

Attenzione alle capottine ed alle altre parti realizzate con acetato trasparente; il normale collante per polistirolo le opacizza e quindi non bisogna utilizzarlo per incollarle; usare il vinavil, che seccando diventa trasparente, oppure l'apposito collante trasparente.

Passiamo ora alle istruzioni particolari per i vari tipi di modelli, ogni illustrazione ha la sua didascalia che spiega cosa occorre fare.