non ho trovato alcun rifermento ne sulle foto ne sul tipo di post da inviare.
Io scarico qui tutto il lavoro effettuato fino al n° 10 in modo da riprendere dal n° 11
Se per caso è troppo lungo ditemi che lo spezzerò in vari tronconi.
Grazie
Amici prima di accedere all'autocostruzione vorrei cimentarmi con questa realizzazione in tecnica d'arsenale ma in scatola di montaggio.
Ho acquistato il primo fascicolo. Continuerò in edicola in quanto a Venezia ci sono problemi con le poste.
Ho impostato il primo quinto. Potevano chiamarlo con il suo nome e non ordinata visto che nella sezione "Modellismo d'Arsenale" la nomenclatura è giusta. Potevano applicarla anche nella sezione "Istruzioni di montaggio" si faceva confidenza con tale disciplina.
Il pero è quello che è. A casa ne ho diverso che è un' altra cosa.
Comunque va benissimo.
I componenti realizzato con taglio laser combaciano perfettamente.
Cosa poco bella da vedere è il nero sui bordi dovuti al taglio.
Cartavetrare come suggerito subito non mi convince.
Vedrò più avanti.
Ovviamente il tutto è solo appoggiato anche perché non ho più colla essendosi essiccata quella che avevo per il toppo tempo trascorso dall'ultima "segatura"
Impostati a secco i particolari dell'ossatura di base.
Anche qui potevano chiamare i vari pezzi con il loro nome proprio.
"Dritto di poppa" "Bracciolo del dritto" "chiglia"
Osterga! Il bracciolo del dritto sul disegno è a filo dello scanso della chiglia
mentre montato ne dista diversi millimetri
e non può essere che si sia spezzato perché estratto intatto dalla sprua
Non sto li a chiedere spiegazioni perché nel passato sono stato molto deluso dall'incompetenza di chi doveva risolvere il problema proposto. Vado avanti così e poi eventualmente rifilerò il tutto.
Se cominciamo così non è che mi entusiasmi la cosa.
Nella monografia del Boudriot è tutta un'altra cosa.
Comunque va bene così! Certo che sono perplesso.
Realizzato il quinto n° 3 e la parte poppiera della chiglia con il dritto.
Non è segnato l'angolo di quartabono come sui piani nelle monografie.
Schema dei quinti da monografia Boudriot
Vedremo più avanti.
Amici miei, mi auguro che mancando i piani di riferimento, indichino come e dove installare i vari pezzi.
Intanto mi permetto di inserire la sezione della Gemma come esempio che dovrebbe essere proprio dei vascelli.
Questo disegno è della Belle di Boudriot
Dove si evince l'esistenza della battura e dei torelli
Realizzazione della battura con fresatrice.
Vediamo un po' come questi procedono.
Ho visionato il CD in dotazione ed ho notato che pure nel video il bracciolo del dritto di poppa dista dalla chiglia come da pezzi assemblati. Ovviamente la figura inserita nelle istruzioni è errata.
Non si evincono ulteriori informazioni sui vari componenti l'ossatura. Vedremo andando avanti.
Certo che se la battura non c'è bisogna realizzarla prima di impostare la chiglia sul cantiere.
Mi è sembrato di intravvederla nel filmato sul CD ma non ne sono sicuro.
Aspetterò fino a momento della posa in cantiere e poi deciderò il da farsi.
Intanto è arrivato il n° 2.
Ho impostato e incollato le parti principali dell'affusto.
Il legno risulta molto secco ed essendo ricavati i pezzi con le fibre in linea, si arrischia di spezzarli staccandoli. Bisogna fare molta attenzione ed essendo i pezzi piccoli consiglio di incidere le tacche con un bisturi e poi aiutandosi con la punta di un cacciavite premere quel tanto che basta per staccarli.
Sembra che l'inizio prometta abbastanza bene. I pezzi sono forniti di tacche per l'allineamento e l assemblaggio.
Ora lascio asciugare la colla. Questo affusto l'ho incollato di getto in quanto essendo i pezzi ad incastro si arrischia che a colla rappresa non combacino bene. Così invece con la colla fresca si possono adattare facilmente.
Quando è tutto fisso si dovrà procedere alla cartavetratura in modo da togliere il pellame.
Intanto prova di arrotondamento del blocchetto per realizzare il mozzo.
con verifica del ingresso della ruota e suo bloccaggio con spina.
Ovviamente il tutto è provvisorio.
Completato il cannone.
Non monte gli orecchioni e la canna come indicato, in quanto l'affusto va dipinto o quanto meno verniciato.
Non lo liscio più di tanto in quanto se viene dipinto mi troverei male.
Lo conservo in un'apposita scatoletta e nel frattempo mi documento.
Ho acquistato la monografia dl Boudriot e ne seguitò l'andamento allestendo quella a fascicoli settimanali ed eventualmente integrando se manca qualche cosa. Hanno scale diverse che si possono comunque correggere. Finito l'allestimento di quella a fascicoli, sarà più facile farsela direttamente dalla monografia
Ho ancorato la base del cantiere ad una asse rigido in quanto troppo flessibile
Ora è più stabile. Ho pure posizionato la chiglia e il 3° quinto per controllo. Oddio non è il top, ma secondo me può andare viste le mie scarse doti di modellista avrei fatto di peggio.
Ora non so come procederanno col cantiere speriamo sia atto a collocare e centrare al meglio i quinti.
Le palelle non si incontrano perfettamente ed ho dovuto levigare il tronco di chiglia verso poppa. Ora è perfettamente dritta.
Come si vede non ho levigato le palelle (troppo difficile e pericoloso perché le puoi imbarcare) ma sopra e sotto.
Ho trovato una foto del cantiere con i quinti impostati.
ho notato che la parte superiore del cantiere non ha i riscontri, come la parte sottostante, per l'allineamento dei quinti.
Arrivato a quel punto dovrò studiare come procedere per ottenere un giusto allineamento sia perpendicolare che ortogonale.
Questo è il cantiere da me realizzato per la Gemma.
L'ho copiato da quello impostato da Fissore
Ho finito la chiglia e inserito la ruota di prua.
Problemi:
Controllo dell'ortogonalità della ruota
messa in pari del sottociglia
inserito l'incastro per i madieri e impostato tagliamare e controruota che non combaciano
le due squadre non combaciano ho dovuto correggere il tutto.
Sistemati gli incontri tra squadre sia sulla ruota di prua che sul dritto di poppa
Mentre la chiglia al centro e a prua combacia con gli inviti per i madieri
a poppa ci sono dei problemi
non combaciano e quindi dovrò intervenire al momento dell'innesto dei madieri in quei posti.
Amici miei, se è vero che sul CD viene pubblicato questo assemblaggio:
che comunque io non riesco a focalizzare, mentre le istruzioni prevedono questo:
alla fine che razza di porcheria verrebbe fuori?
Non credo che le istruzioni siano buttate li, facile che chi ha realizzato il vide abbia sbagliato.
Certo che l'inizio non è dei più felici!
Risposta di Hachette al quesito
Da: "Info Perfect Model" <info@perfectmodel.it>
Data: 8-mag-2017 12.16
A: <stefanorocchi@tiscali.it>
Ogg: Re:La Belle
Buon giorno
grazie per averci contattato
il giusto assemblaggio e' quello che ha presentato nella foto con la freccia gialla,
quindi il gradino si crea in maniera naturale se i pezzi sono incollati nella maniera esatta.
Nell'uscita 9 ci saranno i vari pezzi che compongono il tagliamare che va ad incastrarsi proprio lì (fatti i dovuti aggiustamenti con la carta vetrata... ovviamente...)
cordiali saluti
Perfect Model
Da: "stefanorocchi@tiscali.it" pbmodels@libero.it
A: info@perfectmodel.it
Cc:
Data: Mon, 8 May 2017 11:15:24 +0200 (CEST)
Oggetto:La Belle
Buongiorno,
sto realizzando La Belle in fascicoli e vorrei porre un quesito:
alla pagina 26, fig. 10 del 4° fascicolo si vede che l'incastro tra il dritto di prua e il controruota viene incollato al paro della tacca presente sul controruota. Così facendo il dritto non coincide con l'angolo della chiglia in basso (foto 1). Sul CD allegato all'opera si vede che, nella sez. "Introduzione al Modellismo d'Arsenale" al minuto 06:15, il particolare in oggetto, montato, non è come da foto del fascicolo ma sembra perfettamente assiemato (foto 2).
Visto che i diversi forum si sta dibattendo questo problema, delle due qual'è la giusta?
Grazie
Stefano Rocchi
Ciò ciapa ma diamo i numeri?
Non so se abbandonare una schifezza del genere
Arrivato il n° 5. Mah! si allestisce una parte de cantiere senza alcun riscontro a secco. Non mi va! Inoltre si allestisce un quinto il II verso prua. Tutte cose non riscontrabili a secco. Qui si arrischia di mandare a "patrasso " tutto. A questo punto allestisco solo l'allestitile che non abbisogna di riscontro a secco ed aspetto il n° 9 per concludere il cantiere, se a quel punto si potrà concluderlo. I Quinti li allestirò solo a cantiere definitivamente concluso per impostarveli con prova a secco e con eventuale quartabuono e riscontro della verticalità., con eventuale riporto delle tacche dalla base al piano superiore del cantiere. Realizzare il quartabuono con i quinti installati, mi pare una cosa poco probabile e piuttosto ferruginosa.
Anche la loro formazione e conservazione prima del allestimento non è ben chiara. Sul n° 1 il quinto n° 3 è così concluso:
che io mantengo allestito aiutandomi con un elastico.
ma a pag. 26 della quarta dispensa la dima non c'è più!
mentre a pag. 32 della quinta dispensa riappare e sembrerebbe che dovesse rimanervi ovviamente non incollata
Ovviamente con la dima inserita i quinti non si deformeranno, ma io li allestirò ugualmente a cantiere terminato.
Alcuni esempi di cantieri.
Sono realizzati per navi diverse, ma hanno ugualmente le stesse caratteristiche di base.
Vedremo come Hachette imposterà il suo.
Arrivato il n° 6. Si continua con il cantiere senza alcuna misura ne verifica sul complessivo. Il cantiere è come il sacco amniotico cioè è il posto dove nasce una barca. Io essendo a Venezia ho avuto la fortuna di realizzare alcune barche e una gondola (con l'aiuto dei maestri d'ascia ovviamente) e vi posso assicurare che per la realizzazione dei cantieri (anche se negli squeri sono da anni predisposti in quanto basi di altre imbarcazioni sorelle)) si è praticata la massima attenzione. La tolleranza è di frazioni di millimetro ed in qualche caso forse di un millimetro. Pensatevi nella miniatura! Un buon cantiere sfornerà un buon manufatto, mentre un cantiere realizzato alla pressappoco, partorirà un manufatto alla meno peggio, se poi il modellista è uno sprovveduto come il sottoscritto ne uscirà un aborto.
Quindi aspetto dia vere tutti i pezzi e poi con delle prove a secco e misurazioni cercherò d realizzarlo.
Per i quinti ovviamente aspetto che il cantiere sia finito per realizzarli e impostarli subito.
Spero che vi siano i riferimenti della posa dei quinti sulla dima della linea di pontuale che dalle foto della pubblicità non si evincono e che sembrerebbe dritta mentre la dima della linea di pontuale dovrebbe essere flessa al centro come tutte le barche. Dalle illustrazioni propagandistiche non riesco a capire a quale ponte si riferisca la linea del cantiere.
Arrivato il fascicolo n° 7. Il cantiere è quasi finito. Per montarlo aspetto l'ultimo pezzo per provare il tutto a secco trovare i riferimenti, assestare i pezzi, segnarne gli attacchi giusti e poi incollare.
Per il quinto lo lascio li fino a quando sarà da montarlo
Arrivato il fascicolo n° 8
O io non so leggere ma qui cosa è scritto:
non mi pare proprio perché qui è scritto
o la parte superiore centrale del cantiere non c'è oppure vengono propinate indicazioni improprie e a caso.
L'unica cosa giusta che scrivono, ma che non eseguono e non fanno eseguire, e:[b] " PRIMA DI INNIZIARE IL MONTAGGIO ORIENTARE CORRETTAMENTE IL CANTIERE"
Questo lo dovevano scrivere all'inizio infatti il cantiere viene realizzato in base a disegni precisi e non a caso. Hachette invece predispone: cantiere, chiglia, dritto di poppa, ruota di prua, tagliamare (tra l'altro quest'ultimo con grossi dubbi) e quinti alla "va là che vai bene". Non c'è problema basta aspettare di avere tutti questi particolari (per i quinti ne possono bastare solo alcuni) per allestire il cantiere a secco, verificare l'ortogonalità, la sincronia dei quinti tra base inferire e superiore e poi incollare il tutto. Anche così verrà furi un opera alla pressapoco ma per lo meno non sgangherata.
Ecco come deve essere il cantiere prima di incollarne definitivamente le parti come indicato da Hachetta nella rubrica "Architettura navale antica" pag 4
Per i quinti attualmente nessun riferimento al quartabuono. Mah! Io comunque realizzato il cantiere che dovrebbe concludersi con il n° 9 sistemerò i quinti con la dima inserita e tenuta da un elastico a secco. Li incollerò solo dopo che sarà chiarito come procedere per realizzare il quartabuono. Altro problema che la chiglia dovrebbe essere predisposta con l'invito per il torello o con uno scalino a mo' di battura o con una battura vera e propria.
Prima di procedere verifica dei riscontri tra parte inferiore e superiore del cantiere.
Prendendo come esempio questo modello del Frolich
Si appoggia la parte superiore sopra l'inferiore
e si traguardano i riferimenti con gli inviti dei madieri sulla chiglia.
Prima al centro
poi a babordo
ed in fine a tribordo
C'è qualche leggerissima differenza che mi auguro non aumenti con l'inserimento della parte alta centrale.
Comunque mi sembra che i riscontri possano andare ed eventualmente essere corretti quel tanto che basta
Arrivato il n° 9. Nessun accenno allo svarione propinato con il n° 4 pur segnalato da un abbonato.
Avendo subito capito che di arsenale non c'era niente (come si può parlare di arsenale in un opera a fascicoli non lo so) postando in questo specifico settore ne avevo chiesto l'autorizzazione.
Prima di tutto è questo il luogo oppure offendo coloro che la fanno in autocostruzione tipo Grisuzone?
Eventualmente spostate il tutto in luogo più consono.
Risposta di Grisuzone
vai Mario.....vediamo questo nuovo cantiere.... avevo intenzione anche io di acquistare questi fascicoli, per curiosità ed anche per voler dare una mano (per quello che posso ovviamente) a chi si appresterà ad avviare questa avventura. Per poter seguire passo passo dovrei anche io realizzare insieme a voi questo cantiere, ma sinceramente sono indeciso, visto anche il prezzo, mi accontenterò di seguirvi ed eventualmente aiutare...senza però prendere realmente in mano il KIT, sarà un po' più difficile capire i problemi che incontrerete...ma và bene così. Se serve chiedete.
risposta di Walter Furlan
Ok Mario, anche se in kit e' pur sempre arsenale
Quindi ho postato il mio lavoro qui, ottenendo consensi da modellisti di spessore impegnati in questa tecnica su altri modelli.
Mi aspettavo, visto l'interrogativo rivolto ad Hachette sul tagliamare e relativa risposta, una lettera di scuse. Ma mi chiedo: coloro che non frequentano i forum e quindi si limitano al solo assemblaggio senza riscontri, a questo punto cosa faranno?
Conclusione. Questo è un classico modello realizzato a fascicoli settimanali con quinti al posto delle ordinate come giustamente avevo subodorato all'inizio.
Di arsenale a questo punto posso solo intendere questo visto che vivo a Venezia
ma vado a vanti anca se me vien da ridar
o da pianzar
Bhe! finiamola qui e via così! (orpo concludo in rima! Che sia deventà poeta?)
Procedo quindi alla verifica del tutto come da illustrazione. Blocco la chiglia su un piano e presento i vari elementi
vedo che c'è qualche cosa che non quadra, ma non capisco cosa!
segno comunque dove dovrei realizzare il gradino
trovo che risulta eccessivo il materiale da togliere e quindi corro il rischio di sgangherare tutto il tagliamare. Pertanto scollo il tagliamare utilizzando il classico rimuovi colla della Loctite che ho sempre a portata di mano in quanto, essendo maldestro, tante volte debbo scollare perchè incollato alla carlona.
presento i due elementi. RP2 e RP3
O porc####### acc***** * l'invito per i pezzi RP2 e RP3 è inferiore all'incastro dei medesimi. Ecco cosa mi aveva colpito subito! Misuro e trovo che l'invito risulta 8,16 mm mentre l'incastro misura 8,78 mm cioe 0,620 mm più grande. Eh andiamo bene proprio bene! Ripresento i vari elementi e vedo che il tutto potrebbe quadrare tranne l'incastro
Con calma provvederò a rimediare. Non so se succede pure ad altri, ho visionato il post di maveri52 su Modellismo Net dove tutto è a posto. Certo è che o sono io lo sfigato, oppure qui siamo in un mare colpito da tsunami.
Mi astengo da ogni commento.
Ho finito la prua
Per il cantiere procedo in questo modo.
Riporto alcuni traguardi segnati sulla base del cantiere sulle staffe di supporto cercando di essere più preciso possibile anche se in questi particolari la precisione non è proprio il suo forte vedi come sono stati realizzati al laser questi particolari (laser con l' alzheimer?)
imposto i supporti di poppa e di prua a secco e incollo alla base i collari verificandone la perpendicolarità. In questo modo quando si imposterà il quinto n° 3 si potrà spostare di quel poco che basta tutta la chiglia in avanti o in dietro come chiamerà.
Il tutto rimarrà a secco fino al completamento della parte superiore del cantiere in modo tale da poter gestire il complesso ottenendo che il quinto n°3 si incastri correttamente sugli inviti sia per il madiere che per ginocchi o scalmi in quanto non so ancora quale parte del quinto vi vada ad incastrarsi sulla parte alta del cantiere.
Chiaramente i supporti di poppa e prua
dovranno essere perfettamente e rigorosamente ortogonali.
A questo punto non mi pare che vengano assicurati prua e poppa alle relative staffe di supporto. Non so come procederà Hachette ma nel caso non lo prevedesse li ancoro io per avere tutta la chiglia sia perfettamente ortogonale che fissa in modo da accogliere i quinti sia ortogonalmente in verticale che in orizzontale senza che vada di qua e di la.
Il problema è che i supporti sono molto più larghi sia della ruota che del dritto e quindi, allestite le ganasce, provvederò ad imbonire lo spazio tra queste, il dritto e ruota, con del cartoncino controllando l'ortogonalità della chiglia.
Importante è che a questo punto, chiglia e supporti di poppa e di prua non vengano incollati. Alla fine inserisco a secco il madiere del quinto n° 3 nel suo invito verificandone la perpendicolarità e l'ortogonalità orizzontale. Non so se sia meglio assicurarlo sulla base del cantiere con dei blocchetti in modo che non si muova in modo da traguardare la parte superiore.
Per poter avere una corrispondenza agli inviti per i quinti sul piano superiore ho bloccato il quinto n° 3, con degli spezzoni rigorosamente a 90 gradi, in posizione verticale e a 90 gradi rispetto alla chiglia alla chiglia
attenzione, il quinto è solo appoggiato e non incollato.
con la squadretta situata in quel modo sarà possibile inserire il pezzo CA 45 3 CA 46 mantenendo il quinto rigorosamente in assetto. In questo modo sarà possibile completare il cantiere garantendo ai quinti la verticalità sia rispetto al piano che alla ciglia.
Ecco l'insieme prima del completamento delle alzate.
Questo è il risultato finale del cantiere come previsto da Hachette. Il suo assemblaggio mi sembra abbastanza alla pressapoco e non so se poi i quinti si incontrino coi rispettivi alloggi sia al paino inferiore che superiore.
ho pensato di realizzare i montanti verificando la loro perpendicolarità. Al centro
a sugli spigoli
realizzato il tutto a tribordo. Ora aspetto che la colla rapprenda e passerò a babordo.
Prima di installare i montanti è opportuno verificarne l'ortogonalità.
ecco il cantiere allestito con i montanti
A questo punto bisogna allestire il piano superiore, partendo dallo spezzone centrale.
e mi viene subito un dubbio: come faccio poi a inserirlo al suo posto se ci sono già i due spezzoni di poppa e prua? Vado a vedere le istruzioni e trovo che i pezzi CA 44 e CA 46 non ci sono più, ma proprio più.
certo che con i pezzi di prua e di poppa già incollati li si possono comunque inserire con qualche difficoltà, ma queste istruzioni come sono fatte? A voi ogni commento.
Quindi proseguo non incollando i due pezzi come da istruzioni e vado a controllarne l'assetto sul cantiere in allestimento
Bene il quinto risulta quasi pari al piano superiore tanto da entre nel suo alloggio senza difficoltà.
Quindi incollo i due pezzi come da istruzione, e li ripersento per controllare la corrispondenza sui montanti e trovo che il pezzo è abbondante.
va beh! Questa può pure passare ma la precedente proprio no!
Dovrò intervenire per correggere.
Aggiustato togliendo dal montante dove ho più carne
ho divelto i fermi del quinto ed ho spostato verso prua tutta la chiglia di diversi decimi di millimetro in modo d'avere il quinto a 90°.
A questo punto avendo il quinto al suo posto posso incollare i due supporti di poppa e di prua alla base del cantiere. Come si evince i riferimenti grafici alla base sono completamente sfasati, ma a noi non importa più.
Sfilo quinto e chiglia e sui due supporti di poppa e di prua incollo dei fermi per poi bloccare sia il dritto che la ruota in modo ad rendere rigida la chiglia.
Rimetto al suo posto la chiglia e la regolo a 90 ° inserendo un pezzo di carta tra il fermo e la ruota.
posiziono solo per vederne l'effetto. Il pezzo CA41 presenta un evidente dissesto
pur rimanendo inserito correttamente nel dritto cosa evidente visto il fuori asse segnalato in altro post
posiziono il pezzo CA42 che si incastra quasi perfettamente alla ruota
Attenzione i due pezzi CA41 e CA42 sono solo appoggiati in quanto per garantire la perpendicolarità dei quinti e il loro esatto inserimento negli inviti occorre essere in possesso almeno dei quinti VII verso prua e 13 verso poppa
La parte superiore del cantiere di poppa è veramente fuori assetto rispetto al resto. Che sia colpa di Hachette o mia non ha importanza bisogna, bisogna traguardarlo.
Quindi prima di assestare i due tronconi di prua e di poppa della parte superiore del cantiere aspetto di avere i due quinti VII verso prua e 13 verso poppa come già accennato. Intanto li catalogo e li realizzerò al momento che ho definitivamente terminato il cantiere.
Acquistato il n° 10 con l'ordinata (o quinto) maestra che non allestisco fino a quando non le avrò tutte in quanto ho avuto un amara esperienza con la Gemma dove i quinti si sono imberlati pur utilizzando delle tavolette di pero di ottima qualità.
Comunque Hachette proprio su questo numero a pagina 61 conclude: [i]"Conservate le varie ordinate che saranno inserite nella chiglia quando il cantiere sarà terminato"
Inoltre ricordo che si dovrà praticare il quartabuono e lo si dovrà fare fuori opera ovviamente. Ecco un link dove viene documentata la sua realizzazione. Da tener presente che il modellista non va a caso, bensì segue la linea tracciata in precedenza sulla monografia dalla quale è stato rilevata la piantina da incollare sulla tavoletta per realizzare il quinto che questo modellista dopo averlo assemblato lo sta lavorando.
Sulla pagina 62 viene prodotto il disegno con il quale impostare l'ordinata. Ben fatto.
https://www.youtube.com/watch?v=x4tpcgnA_aoGuardate che le barche non sono fasciate solo al esterno(come nel modellismo tradizionale) , ma pure al interno. Il quinto (o ordinata che sia) rimane al interno del fasciame, come si può evincere da questa foto
Desidero ricordare che su tutte le monografie e quindi pure su quella de La Belle del Boudriot le linee per definire l'angolo di quartabuono sono già segnate sui disegni per realizzare i quinti.
Finito o quasi i cantiere mi pongo una domanda. Ma che cantiere ci è stato fatto realizzare?
Questo è quello della presentazione.
dove il piano superiore è privo degli inviti per i quinti e pertanto mi ero chiesto come fare per allinearli senza il rilievo delle linee del paino inferiore. Però il piano superiore è realizzato con la linea per il quartabuono.
Questi sono quinti pronti per il quartabuono
questo è quello che ci hanno fatto realizzare
questo è un cantiere per La Belle del Boudriot
no comment
Passiamo ora ai quinti o ordinate a dir si voglia.
Per realizzare l'ordinata o quinto che sia, senza problemi di assimetrismo, si può paragonarla al disegno del Boudriot solo per avere una base sulla quale assemblare i vari pezzi.
Non ha gran importanza se non combacia è invece indispensabile che sia simmetrica e che la dima vada senza forzatura al suo posto
Se si prende la Tav. 5 del Boudriot, si vede subito che, in corrispondenza del ginocchio, l’ordinata 3 deve essere un po’ più “grassottella” in quanto lì la sezione non è più rettangolare ma bensì comincia ad essere leggermente “a parallelogramma” a causa del quartabuono (Fig. 2.01).
Confrontando invece l’ordinata con il disegno si può ben notare che non solo non c’è lo spessore per il quartabuono (l’ordinata dovrebbe avere il profilo e la sezione tracciati in blu, con spessore s ), ma addirittura l’ordinata è tutta più “magra” rispetto al disegno per cui, quando ci sarà da cominciare a cartare e “limare” il tutto per realizzare il quartabuono non ci sarebbe "carne" per realizzarlo
Per un montaggio corretto dell’ordinata come da istruzioni Hachette credo che la soluzione sia procurarsi un foglio di carta millimetrata fomato A4 ed incollarlo o fissarlo con puntine da disegno su un riquadro di compensato “morbido” (ad es. pioppo).
Sul foglio (Fig. 2.02) si può segnare un asse (in blu, indicato dalle lettere sovrapposte C ed L ) che servirà da mezzeria di riferimento verticale ed una linea di riferimento orizzontale A-A. dopodichè si provvede a “staffare” il madiere con sei spilli (usare quelli di acciaio, non quelli di ferro dolce), curando al massimo la centratura in verticale e l’allineamento orizzontale.
Il madiere è rappresentato in bianco, gli spilli dai pallini neri 1-2-3-4-5-6.
Tra gli spilli 1-2-3-4 si incastra il ginocchio (in blu) e, assolutamente SENZA COLLA, lo si blocca ulteriormente con gli spilli 7-8-9-10.
Si sfila delicatamente il ginocchio, si incastra in posizione lo staminale (in giallo) e si riposiziona il ginocchio.
Si fissa lo staminale con gli spilli 11-12-13-14 e si incastra in posizione il primo scalmo (in rosso), fissandolo con gli spilli aggiuntivi 15-16-17-18. (sempre senza colla)
Si sfila il primo scalmo, si posiziona il secondo scalmo (in verde) e si riposiziona il primo scalmo.’
Sulla dima si traccia CON ESTREMA CURA la linea di mezzeria verticale,, dopodichè la si inserisce nel suo incastro nell’ordinata e la si posiziona PERFETTAMENTE IN SQUADRO con l’asse di mezzeria, fermandola poi sul piano con gli ultimi quattro spilli 19-20-21-22: in tal modo la dima può scorrere orizzontalmente ma non può spostarsi verticalmente.
A questo punto ci sono due alternative
- La mezzeria della dima non combacia con l’asse tracciato sul foglio
In tal caso, dopo aver tracciato sul foglio i contorni della semiordinata con una matita a punta fine, si rimuovono gli spilli dal N° 7 al N° 18 (Attenzione: gli altri spilli devono rimanere in posizione), si rimuovono i componenti delle ordinate, si fa scorrere in posizione corretta la dima in modo che il suo asse combaci perfettamente con l’asse di mezzeria e la si blocca temporaneamente con uno spillo provvisorio (N° 23 - in blu).
Dato che l’errore dovrebbe essere abbastanza ridotto, si ripete il procedimento di montaggio dei componenti dell’ordinata.
Unica differenza rispetto al primo montaggio sarà che, facendo riferimento alle linee tracciate sul foglio, partendo dal madiere si dovrà correggere gradualmente la posizione di ogni singolo componente fino a far combaciare l’incastro con la dima. Inoltre i vari pezzi verranno bloccati inserendo nuovamente gli spilli in posizioni leggermente scostate dalle precedenti (non si possono usare gli stessi fori). Completato il montaggio della semiordinata di sinistra, si traccia una linea B-B perfettamente simmetrica rispetto al suo profilo interno e si montano i componenti della semiordinata di destra incollando tra loro tutti i pezzi.
- La mezzeria della dima combacia con l’asse tracciato sul foglio.
Si passa direttamente alla fase finale (tracciatura della linea B-B e montaggio dell’altra semiordinata).
Ovviamente il procedimento dovrà essere ripetuto per ognuna delle ordinate.
Guardando la parte inferiore dell’ordinata o, meglio, sulla tacca praticata nel madiere per l’incastro nella chiglia si nota che, anche considerando la “magrezza” dell’ordinata rispetto al disegno (foto 2.04), la tacca sull’ordinata risulta troppo larga rispetto a quella sul disegno (Larghezza L2 anziché L1)
Incastrandola sul pezzo CH2 della chiglia l’ordinata risulta con incastro perfetto, praticamente senza gioco.
In pratica, i tre pezzi sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente
Riserviamo ora una particolare attenzione alla battura.
In pratica i tre pezzi della chiglia sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente (Fig. 2.03 - Poppa di scafo francese del 1670 circa).
stando alle istruzioni, tutti i pezzi devono essere incollati insieme così come sono, vale a dire tutti con il medesimo spessore.
E’ chiaro che se lo scafo rimanesse tutto con ossatura a vista il problema potrebbe essere accantonato (ma sarebbe comunque una falsità storica: i modelli d’arsenale “originali”, anche se senza fasciame al di sotto degli incintoni, la battura ce l’hanno eccome - Foto 2.05 e 2.06)
Due foto “prese a caso” di due modelli originali d’arsenale inglesi conservati presso lo SCIENCE MUSEUM di Londra dove si evincono il
dettaglio della prua di un vascello a tre ponti dell’inizio del XVIII secolo
e il dettaglio della prua (a sinistra) e della poppa (a destra) di un modello di vascello inglese a due ponti dell’inizio del XVIII secolo (HMS CAPTAIN -1708
Foto M.Mercuri (ANB)
Ma il modello Hachete sul lato sinistro dovrà avere il fasciame completo, per cui qualcosa dovrebbe (o, almeno, assolutamente dovrà) essere previsto. E’ evidente che realizzare la battura (anche su un solo lato) quando le ordinate sono già montate è un bel lavoro “infame” (direi quasi impossibile) ma, pur fattibile, è comunque un lavoraccio anche farla dopo che la chiglia è stata assemblata con dritto di poppa e ruota di prua.
Mi sono chiesto: come diavolo era fatta veramente la battura in que- sto scafo?
E qui si scopre veramente un “enorme pasticcio” Esaminiamolo
Dai disegni di Boudriot (Tav. 4 e 5) si può osservare che lo scasso nei madieri è largo circa 6mm (in scala 1:24 - Fig. 2.04 qui a lato - Dettaglio ordinata 3 poppiera).
Ma se si va alla Tav. 3, si vede chiaramente che , nella sua parte inferiore, la chiglia è larga oltre 7mm, sia pure con una differenza nella parte superiore tra la vista da poppa e la vista da prua (Fig. 2.05)
Osservando i disegni vengono spontanee due domande
-Le due figure possono lasciare qualche dubbio, (ne parliamo subito qui di seguito) ma è chiaro che lo scasso per l’incastro delle ordinate è più stretto della larghezza della chiglia (in scala 1:30 circa 5mm anziché i 6mm dello spessore della tavoletta di pero da cui la chiglia è stata ricavata).
Come era fatta, secondo Boudriot, quella chiglia?
Un’ idea per la parte centrale può essere data da uno dei due schizzi nell’angolo in alto a destra della Tav. 4 e dal disegno della sezione all’ordinata M già riportato nel forum, disegno che però, se paragonato allo schizzo sulla tav. 4, sarebbe mancante di alcune linee estremamente importanti per capire il tutto
Come andrebbe modificato il disegno
Quanto illustrato sopra vale per la sezione centrale dello scafo, dove la chiglia è singola, cioè un pezzo solo, non due sovrapposti come ha fatto l’Hachette
A questo punto viene da chiedersi come era fatta la chiglia alle due estremità o, meglio, come Boudriot l’aveva pensata.
Per avere una risposta occorrerebbe analizzare una per una tutte le ordinate dalla 10 (posteriore) verso poppa e dalla 7 (anteriore) verso prua, controllare gli scassi e cercare di far combinare quelli sulle ordinate con quelli sui due pezzi di controchiglia, quello poppiero e quello prodiero.
Inoltre c’è un altro dubbio ed è la strana posizione del torello, distaccato dal madiere: è chiaro che il bordo inferiore del torello può essere inchiodato alla chiglia (ci sono quelle specie di “alette” laterali che fanno da appoggio), ma il bordo superiore non può essere inchiodato alle ordinate, a meno di non rischiare di spac- carlo.
La risposta la si può trovare in una tavola di Landström presa dal volume sul VASA, ma il VASA era una costruzione di netta scuola olandese di quasi sessant’anni antecedente alla BELLE e, a parte La BELLE, nelle documentazioni francesi (almeno quelle che ho io) non c’è traccia di tale configurazione.
In conclusione, data la “strana” configurazione disegnata da Boudriot (che nella parte centrale porta inevitabilmente a ipotizzare una situazione come lo schizzo qui in alto), ritengo che per i nostri scopi non valga assolutamente la pena di perderci altro tempo e passare direttamente alla Soluzione FRÖLICH
Al centro della Tav. 6 Boudriot ha inserito una sezione in corrispondenza dell’ordinata 3 con una sezione della chiglia in completo contrasto con quella alla Tav. 10 in corrispondenza dell’ordinata M, e questa probabilmente ha dato l’idea al Frölich per una “birichinata semplificativa”, in linea con quanto aveva già fatto con il modello de L’AMBITIEUX.
In pratica lui ha ridotto lo spessore della chiglia nella parte superiore rendendolo uguale alla larghezza degli scassi nelle ordinate e, parimenti, ha tenuto lo spessore delle due contro- chiglie di poppa e di prua uguale a quello della parte più sotti- le della chiglia. Se si accetta tale soluzione, basta riprendere quanto ha inserito il 18 maggio Mr. John Silver in uno dei miei forum
"Per di più la storiella della battura non è come ho letto nei vari post (e qui ha ragione) La Belle aveva una chiglia senza controchiglia calettata, mentre nei quartieri estremi, quindi di prua e di poppa, ha degli allungatori che si prestano ad essere calettati per ricevere i forcacci a poppa e gli zangoni a prua, in pratica ci troviamo a centro nave con una chiglia larga tot e sopra essa una controchiglia di minore larghezza (senza calette - significa che la chiglia è tutta di un pezzo?) che riceve i madieri delle rimanenti coste. La battura quindi a centro nave non ha due canti come nella regola, cioè il canto inferiore e quello superiore che foggiano un "triangolo" dove si inserisce il torello, ma ha solo il canto inferiore che è appunto foggiato dalle due differenti misure tra chiglia e controchiglia ( io avrei scritto “dai due differenti spessori della chiglia, quello della metà inferiore e quello della metà superiore) che formano così un gradino. In pratica nel La Belle la battura si deve eseguire solo sul dritto di poppa dietro la pettiera, cioè l'insieme dell'arcaccia. A prua si foggia nella stessa maniera di centro nave: la controruota è minore di larghezza della ruota e quindi questa differenza forma uno scalino che è, di fatto, il canto inferiore della battura.
Come si è visto nella pagina precedente, l’interpretazione dei disegni di Boudriot porterebbe ad altre solu- zioni ma, se si accetta la “semplificazione Frölich” va bene così Il problema però è che, in Hachette tale soluzione non è certo la più felice in quanto gli scassi nei madieri delle ordinate hanno una larghezza pari allo spessore per cui, se si assottiglia la metà superiore della chiglia, poi le ordinate “ballano” nell’incastro, a meno di non mettere due piccoli spessori di compensazione (uno per lato) in ogni incastro.