Un saluto a tutti i lettori, Inizio questo nuovo articolo sul progetto che io e Alberto stiamo portando avanti da alcuni mesi: la realizzazione delle corazzate Duilio e Andrea Doria nell' allestimento che avevano alla fine della seconda guerra mondiale; il progetto lo abbiamo equamente diviso rispettando le nostre rispettive "abilita": io mi occupero' delle sovrastrutture mentre Alberto realizzera' lo scafo. Per tutte le foto rimando i lettori al sito dell'amico Alberto che contiene una completa galleria fotografica del progetto, nell'articolo pubblicheremo solo alcune foto per rendere piu' chiaro il testo. Per chi volesse avere maggiori informazioni puo inoltre consultare un'interessante pubblicazione della Profile Morskie, le introvabili pubblicazioni della Bizzarri - Orizzonte Mare - che ha dedicato diversi volumi alle corazzate Doria e Cavour o i piani dell'Associazione Modellisti Bolognesi.
Brevi cenni tecnici.
Le due corazzate nascono con l'esteso rimodernamento, al pari delle corazzate classe Cavour, delle relative ma vetuste corazzate impostate nel 1912 e rimasero in servizio fino al 1956; i lavori, iniziati nei primi mesi del 1937, sulla Duilio furono eseguiti presso i Cantieri Navali del Tirreno mentre per l'Andrea Doria furono eseguiti presso i Cantieri Riuniti dell' Ariatico a Trieste, durarono circa tre anni e riguardarono circa il 60% della costruzione originale.
- Scafo. Il primo grande miglioramento riguardo' la compartimentazione degli scafi e l'applicazione dei cilindri assorbitori tipo Pugliese, l'applicazione di una nuova prora ( sulle Cavour fu semplicemente sovrapposta a quella gia' esistente ) che aumento' la lunghezza degli scafi di circa 10 metri e l'eliminazione delle due linee d'assi piu' esterne; la cintura corazzata al galleggiamento aveva uno spessore di 250 mm ed al termine dei lavori il nuovo dislocamento delle corazzate era a pieno carico di circa 29.380. Le otto caldaie tipo Yarrow subverticali a nafta che muovevano le navi potevano sviluppare circa 87.000 HP a tutta forza ( ben oltre quella stabilita in fase progettuale ) che si traduceva in una velocita' massima di 27 nodi. L'impianto elettrico fu totalmente sostiuito ma durante il periodo bellico non imbarcarono nessun apparato radar; nel dopoguerra, essendo le uniche due corazzate concesse all'Italia dal trattato di pace, prima la Doria nel 1947 e poi la Duilio nel 1949 furono sottoposte a lavori di ammodernamento. La Doria pote' usufruire degli apparati sbarcati dalle corazzate Italia e Vittorio Veneto in disarmo mentre la Duilio, che subi' minori lavori, ricevette due apparecchiature radar inglesi residuati di guerra tipo L.W.S.
- Armamento. Il riammodernamento comporto' l'eliminazione della torre trinata centrale e risulto' quindi composto da:
10 cannoni da 320/43,8 ripartiti in quattro torri, una trinata ed una binata sopraelevata rispetto alla prima a prora sul castello ed una trinata ed una binata sopraelevata poste a poppa;
12 cannoni da 135/45 mm O.T.O. 1937 raggruppati sei a sei in due torri trinate per parte, una sopraelevata, poste ai lati del torrione;
10 cannoni da 90 mm anti aerei tipo Ansaldo 1939 sistemati in torrette singole stabilizzate;
3 mitragliere da 37/54 mm antiaree modello Breda 1932; le armi erano poste su affusti singoli a scomparsa posti sulla linea di mezzeria in coperta a estrema prora;
12 mitragliere da 37/54 Breda in sei impianti binati, quattro a centro nave su apposite piazzuole sulla tuga e due sul cielo della torre due;
16 mitragliere da 20/65 mm anti aeree in otto impianti binati, due posti sul cielo della torre due, due sul cielo della torre tre e quattro sulla tuga in coperta a poppa. Nel 1942 due impianti di poppa da 20/65 furono spostati sul cielo della torre due ed al loro posto furono imbarcati due impianti binati da 37/54; nel dopoguerra gli impianti singoli da 37 mm di prora ed i 20 mm della tuga di poppa furono sbarcati.
- Apparati di punteria. Anche in questo caso gli studi effettuati per le corazzate classe Vittorio Vento furono di grande aiuto. Nel torrione corazzato, partendo dall'alto, troviamo una torretta cilindrica fissa non corazzata dalla cui sommita' sporgeva l'Apparato di punteria generale ( detto A.P.G. ) ed subito sotto una torretta girevole ( prima direzione di tiro )corazzata contenente l'inclinometro ed i due telemetri da 7,20 metri per la misura delle distanze, in caso di avaria si poteva passare alla 2 direzione di tiro posta sul cielo della torre due e era dotata di A.P.G. Nella parte posteriore della torre due si trovava una centrale di tiro ridotta tipo Galilei con stereotelemetro di 9 metri ( analoga sistemazione aveva la torre tre ). La direzione di tiro antisilurante dei pezzi da 135 veniva seguita da due torrette telemetriche poste a dritta e sinistra simettricamente rispetto ai fumaioli a centro nave che contenevano ognuna uno stereotelemetro da 5 metri ed un A.P.G; le due torri da 135 sopraelevate contenevano ognuna uno stereotelemetro da 6 metri e potevano fungere da stazione di direzione del tiro. Le torrette telemetriche antiaeree, anch'esse stabilizzate, erano poste ai lati del torrione leggermente a poppavia e contenevano uno stereotelemetro da 3 metri. Le mitragliere, benche' facessero punteria diretta, erano asservite da due colonnine per il calcolo dei dati di tiro sommari poste su due piattaforme, una a dritta ed una a sinistra, poste sui basamenti delle trorrette telemetriche degli impianti da 135. Sulla coffa proiettori dell' albero di carico era posta una torretta telemetrica di riserva con stereotelemetro di 3 metri; questa torretta venne sbarcata nel dopoguerra e sostituita sul Doria da un radar tipo N.S.A. 1.