Riprendiamo ad illustrare l'avanzamento della costruzione dello scafo dell'Andrea Doria/Caio Duilio,
premettendo che è stata la mia prima esperienza nella realizzazione di stampi in gesso.
STAMPO IN GESSOData la conformazione del modello, con lo scafo a botte nella parte centrale, ho deciso di fare le due fiancate separatamente, ed unirle in un secondo tempo, vista l'oggettiva impossibilità di estrarre il modello da un'unico stampo dopo la solidificazione del gesso.
Dopo aver costruito una cassaforma delle dimensioni adatte a contenere il modello,
sono state predisposte e fissate con angolari in ferro, le staffe che hanno sorretto il modello durante la colata di gesso.
L'interno della cassaforma è stato rivestito con fogli di plastica, che l'hanno resa impermeabile.
Quindi lo scafo è stato completamente spalmato con tre mani di cera di carnauba, intervallate di circa mezz'ora.
Ed infine posizionato nella cassa forma, dove è stato colato il gesso.
Importantissima è stata la fase di mescolamento del gesso, che è avvenuta aggiungendo la polvere di alabastrino nel contenitore dell'acqua man mano, e girando sempre nello stesso verso.
Sono state necessarie diverse colate, fatte rapidamente di seguito utilizzando diversi contenitori, in modo tale da non far rapprendere troppo il gesso, per cercare di non produrre stratificazioni.
Da considerare che per un modello di queste dimensioni sono stati necessari circa 25kg di gesso per fiancata.
Dopo circa due settimane, avendo dato modo al gesso di consolidarsi, è stata smontata la cassaforma.
Si è così potuto liberare lateralmente il tutto, permettendo il completamento dell'asciugatura delle parti inferiori.
Nell'immagine si può vedere come la superficie dei ponti si stata rivestita con scotch da imballaggio,
per evitare l'adesione del gesso, che è stato asportato su quel fianco per iniziare il distacco.
Ed ecco lo stato dello stampo dopo il distacco.
Si vede molto bene che è stato il primo tentativo!!!
Infatti si sono formate molte bolle d'aria a prua e a poppa, che hanno dovute essere colmate, sempre con gesso liquido, e carteggiate per seguire il profilo dello scafo.
Fatto tesoro dell'esperienza precedente, il lato di dritta ha avuto maggior successo: è stato sufficiente "battere" sulla cassaforma, per consentire all'aria di uscire prima di rimanere intrappolata sotto lo scafo!!!
Ecco come si presentavano i due gusci rifiniti e spalmati, sempre con tre mani, di cera distaccante di carnauba.
Sempre pian pianino...