FORUM AMIREL - Associazione Modellisti Romani

Parallelamente al cantiere del Classe M procede la progettazione di una barchetta da un metro che intendo costruire subito dopo.

Come misure generali (lunghezza, superficie velica, dislocamento) si ispira alla Classe i0M, mantenendo le principali misure ma poiché non mi piacciono le classi più o meno monotipo, non ho tenuto conto di alcune restrizioni sia per la forma dello scafo, sia per i materiali da usare, in quanto verranno usate per lo scafo, con molta liberalità, le fibre di carbonio.

Il primo passo, il progetto con Delftship, è stato molto divertente.





Sono poi passato ad esportare il progetto in un file .dxf, che, opportunamente elaborato, mi ha dato le ordinate fuori ossatura.


Adesso mano all’archetto da traforo, ma la vista purtroppo non è più quella di una volta......

Finita la progettazione dello scafo da un metro,
ho ritagliato le seste da compensato di pioppo da 4, che adesso devo montare sullo scalo.



Non vedo l'ora di passare dal bi al tridimensionale...

passati al tridimensionale.

Dapprima si effettuano i tracciamenti su un piano ben stagionato, usando i vecchi e sani metodi di riga e compasso....



Dopodiché si preparano le seste. Adesso sono solo poggiate, domani provvederò ad avvitarle sul piano di montaggio.

Primi listelli...

Finito con la posa dei listelli si inizia con la scartavetratura.



“Stucco e pittura fan bella figura....”

Per ora iniziamo con lo stucco .... Boero Epolight Win sullo scafo e olio di gomito sul retro di un pezzo di carta abrasiva 120.
Questo stucco Epolight è veramente leggero: è un po’ difficile metterlo in strati sottili ma del resto è stato studiato per non fare eccessivo peso anche con forti spessori. Comunque ottimamente carteggiabile e si assottiglia sino a spessori sottilissimi.

La catalizzazione è lenta (18 h) ma questo non è un problema perché ti dà la possibilità di lavorare bene il materiale.

Unico inconveniente, il costo :- (( sighhh...

Prima mano carteggiata



e seconda da carteggiare

Ciao Antonello, molto interessante il tuo lavoro, mi "affaccierò" spesso nel tuo laboratorio per vedere il tuo lavoro.
Saluti

Con luce radente per vedere i difetti, applicazione di una ulteriore passata di olio di gomito non direttamente sullo scafo ma sul retro di un pezzo di cartavetro 150.
In attesa di Resine&C. ( non vedo l'ora di resinare l’esterno per togliere lo scafo dallo scalo e verificare quanto le forme che ho progettato mi soddisfano con la barca vera...) iniziamo con altre costruzioni varie, cioè la dima del bulbo e il timone.

La forma del bulbo è stata progettata in base al peso con questo programma, scaricabile qui

http://www.onemetre.net/Design/Bulbcalc/Bulbcalc.htm

In base ai dati forniti ho creato un file autocad



in base ai quali ho fatto la semisagoma. Si tratta adesso di levigare, e di usare la semisagoma per fare lo stampo per la fusione del piombo. Forse un po’ troppo lunga, questo vuol dire che la sezione frontale sarà un po’ più piccola ma sarà più grande la superficie e quindi la resistenza d’attrito.... vabbé... ormai proseguiamo così.

Il timone è fatto con un asse in alluminio da 4 mm all’interno e un tondo in carbonio da 3 incollato all’interno. Non si vede, ma l’alluminio è stato piegato a L per evitare spiacevoli inconvenienti in navigazione. La pala è fatta con uno strato di balsa da 4 messo in trasversale e due strati da 1 mm in verticale, da resinare poi con un tessuto di vetro leggero e ovviamente rifinire.






Arrivato il materiale, il lavoro ferve.
Taglio con apposito “cartamodello” del tessuto di vetro, due strati, uno da 60 e uno da 25 g/mq


Prima resinatura


e applicazione del tessuto


Non mi è venuto benissimo, le ultime operazioni del genere risalivano a parecchi anni fa, ma nulla che stucco e carta vetro non possano risolvere...

Sono un po’ indietro con i disegni esecutivi, vedremo di mandarli avanti nei prossimi giorni...
Balestrone o armo tradizionale? Questo è il problema....

Molto interessante, Antonello, ti seguo con curiosità per imparare...

Grazie, cara Francesca, ma niente che non sia più che ben noto sulla Rete... spero comunque di essere chiaro nell'illustrare i vari passi della costruzione.

Oggi iniziato con scartavetratura, fatta la losca del timone con una treccia in carbonio rivestita in vtr e mi sono portato avanti con l'invasatura...