FORUM AMIREL - Associazione Modellisti Romani

Nello scorso novembre, visto che avevo il laboratorio invaso da un'enorme pala d'altare in restauro (per chi non lo sapesse, faccio la restauratrice di opere d'arte), ho dovuto ridurre drasticamente gli spazi dedicati ai cantieri navali…
Così, ho scelto di costruire un modellino piccolo che non intralciasse troppo le operazioni di restauro della pala.
Il modello è un motoscafino fuoribordo anni '50: Forelle (tradotto dal tedesco "trota") nella scatola di montaggio Aero-Naut.
Il modello è in scala 1:16, lungo 40 cm.
Pensavo che fosse una passeggiatina, invece i problemucci sono venuti a galla man mano, tant'è che ci ho messo per finirlo molto più tempo di quel che pensavo.
Il modello, che ho chiamato SCHIZZO, sperando che il nome corrisponda alle sue prerogative, cosa che ancora non so, visto che non l'ho ancora varato, è, come al solito tutto in legno.
Inizio a mettere le prime foto.

Visto che il progetto prevede che il modello vada pianissimo e che non faccia schizzi e, visto che, invece, io lo vorrei far correre come uno schizzo, sicuramente molti schizzi li farà, con conseguenti inondazioni all'interno. Così, ho deciso di isolare e impermeabilizzare gli spazi dove, con probabilità, entrerà acqua

Ah, dimenticavo: ho previsto una motorizzazione con un Graupner Speed 400 a presa diretta, che vedete nelle foto precedenti.
Alberto mi ha detto che il motoscafino con questo motore diretto si ribalta Che ne pensate??? Datemi pareri, please….In caso, comunque, la velocità la posso ridurre dal radiocomando...

Come si può vedere dalle foto, ho utilizzato un motorino fuoribordo antichissimo, contemporaneo del kit originale. Neptun,una vera rarità, non funzionante e modificato come timone. Poi ho istallato l'asse elica collegato al motore Speed 400 in presa diretta. Funzioneraà il tutto? Non so… Nei prossimi giorni andrò al laghetto per fare l'ardito varo...
E, per ora, vi saluto.
Alla prossima

Ciao Francesca,
sempre attiva nelle costruzioni vintage!
Mi puoi spiegare il perchè del fasciame all'interno dello scafo?

Il fasciame all'interno non è previsto dai piani. L'ho realizzato, prendendo spunto dal Riva Aquarama che ce l'ha. Ha due funzioni: la prima e più importante è che, dopo una buona resinatura, impedisce all'acqua che, sicuramente fra spruzzi vari dovuti all'alta velocità entrerà ma, almeno si fermerà nel pozzetto senza andare a bagnare motore, regolatore ecc, ecc; la seconda è puramente estetica: non mi piaceva vedere l'ossatura e il compensato nudi e crudi...

Ed ecco una rapida carrellata verso la fine.Ho fatto qualche aggiunta non prevista dal progetto: i sedili in balsa sono rivestiti con vera pelle, il rivestimento dello scafo è in impiallacciatura di mogano (la stessa che avevo usato per il Riva Aquarama) e a prua ho aggiunto il tagliamare in lamierino d'ottone.

Dato che i problemi di peso sono rilevanti e il pacco batteria da 7,2 V. tradizionale, non solo era troppo pesante, ma faceva letteralmente rovesciare il motoscafino, mi sono autocostruita un pacchetto batteria sempre da 7,2 V. ma fatto con pile 4/5 sc da 2000 MaH e diviso in due: tre elementi da una parte e tre dall'altra. Così il peso è minore ed equamente distribuito.

Foto finali. Ho rivestito il ponte con impiallicciatura di ciliegio. L'elica è una Raboech da 20 mm. Infine ho deciso di realizzare la cappottina con la struttura in filo d'ottone saldato e il rivestimento con una vecchia calza...

É uno spettacolo. Per come lo hai descritto sembra che lo hai costruito in una notte.

Bello, complimenti