FORUM AMIREL - Associazione Modellisti Romani

La scusa è sempre la solita: faccio un modello r/c per i nipoti ..... in realtà sono io a divertirmi
Questa volta l'armatore è la mia nipotina che ad aprile compie quattro anni e le ho promesso che per il suo compleanno le regalerò un modellino di uno yacht.

Tempo fa avevo acquistato da Philippe Hof i piani di questo yacht open, del quale avevo visto e scaricato il modello 3D nell'archivio del sito http://www.delftship.net/



Con I piani originali in scala 1:18 avrei realizzato un modello di circa 80 cm, ma dopo le critiche di mia moglie sulla dimensione eccessiva del modello, ho deciso di rielaborare i piani per ridurre la dimensione del modello a 50cm e per dotarlo di una propulsione a idrogetto (trovato su internet), per eliminare il rischio di farsi male con le eliche.





Noterete che le ordinate hanno delle prolunghe per arrivare alla stessa quota superiore, per avere un unico riferimento sicuro per il posizionamento verticale.

Ho quindi preparato lo scaletto incollando su una tavola la vista dall'alto del modello, con sopra riportati i riferimenti per il corretto posizionamento orizzontale delle ordinate. Ho tagliato la chiglia e le ordinate e a ciascuna ho incollato un listello per il fissaggio a scafo rovesciato sullo scaletto.



Fissate le ordinate al loro posto sullo scaletto ho incollato i listelli longitudinali di collegamento e rinforzo che ho ricavato da un pezzo di ciliegio.



Notate la modifica che ho fatto a poppavia per rendere piatto lo scafo dove verrà fatta la presa d'acqua per l'idrogetto.

Ho preparato poi delle dime in cartoncino per tagliare il tranciato di tanganika da 2mm usato per ricoprire lo scafo.



ed ecco il risultato dopo la copertura della carena delle murate











Segue alla prossima puntata ...

Proseguo con il passo passo.
Dopo aver coperto la carena e le murate, procedo con l'aggiunta del supporto per la spiaggetta a poppa e poi con la copertura del ponte. Anche in questo caso misono fatto prima le dime in cartoncino e da queste ho ricavato le forme in tanganica da 2mm



Ho deciso di procedere prima con la parte annteriore e poi con quella posteriore, per economizzare un pò di legno.







Proseguendo, ho realizzato le pinne posteriori e la base di risalita verso il prendisole a poppa con del forex.
Il forex è un materiale leggerissimo che viene usato in particolare per la cartellonistica. Viene venduto in fogli di vari spessori da 1 mm in su è liscio, si taglia e si lavora molto bene. Si incolla con il bostok o con la colla ciano e si carteggia benissimo. Qualche tempo fa ero capitato da un rivenditore di materiali plastici e rovistando tra gli sfridi che buttavano via ho preso qualche pezzo per sperimentare la possibilità di utilizzarlo. Oro ho deciso di utilizzarlo come alternativa ai blocchi di balsa per fare dei pezzi particolari.





Nelle foto le parti fatte in forex sono quelle bianche.

Molto interessante, sopratutto il s.w. per la progettazione dello scafo.
Seguirò con grande attenzione.
Saluti ALIMURIMETA

Complimenti,bella linea. Ti seguirò con attenzione

Grazie Alimurimeta e itpaco. In effetti anche secondo me la linea ha un certo fascino. Il progetto di Philippe Hof si è ispirato allo yacht Spyder dei Cantieri Sarnico ceh potete vedere quì sotto



Il ws45 non è una riproduzione esatta ma gli assomiglia molto.

Proseguendo con la documentazione dei lavori, ho realizzato l'appoggio per il piano prendisole e la scaletta a poppa dove potete notare che ho previsto per ogni scalino un faretto come nel Sarnico.



Ho poi ispessito e sagomato il piano della spiaggetta di poppa partendo da un pezzo di polistirene espanso che ho ritagliato e sagomato fino a fargli prendere la forma desiderata e poi l'ho ricoperto con del compensato di betulla da 0,8 mm e con dell'impiallacciatura di tanganika da 0,5mm.





Noterete come ho arcuato la parte inferiore del piano della spiaggetta, per lasciare lo spazio all'ugello dell'idrogetto e al comando direzionale. L'adozione di questo tipo di propulsione comporta l'eliminazione dei due timoni e la loro sostituzione con un tubo deflettore incernierato sulla bocca d'uscita dell'idrogetto (nel mio caso non ci sarà l'invertitore di flusso per la retromarcia)

Ho poi proceduto alla copertura dello scafo e alla sua finitura con u paio di mani di turapori trasparente.





Terminata la lavorazione dello scafo, sono passato alla sovrastruttura (che sarà rimovibile per accedere agli impianti interni dello scafo).

Ho assemblato i pezzi della sovrastruttura usando lo scafo appena finito come base d'appoggio.



Ecco come si presenta la sovrastruttura assemblata, ricoperta e carteggiata







A questo punto ho deciso di farmi male da solo e ho voluto realizzare gli oblò ovali leggermente infossati come nello yacht Sarnico (il progetto di Phlippe Hof non li prevede).

Ma questa sarà la storia della prossima puntata

Ciao a tutti e buon modellismo

Eccomi di nuovo a voi.
Vedete come sono gli oblò ovali rientrati del Sarnico?



Ho voluto realizzarli così.
Ho fatto prima una prova, creando una cornice ovale in compensato di noce da 2 mm, per vedere come si poteva lavorare la rientranza. Appurata la fattibilità, ho disegnato con il CAD gli oblò sulla vista longitudinale e ho riportato il disegno sullo scafo, incollandocelo con la colla stick (in totale sono 8).



Ho poi utilizzato i disegni per realizzare le cornici ovali con del compensato da 2mm, che ho poi rifinito e smussato verso l'interno per creare l'efffetto della rientranza.



Ho poi ritagliato le forme degli oblò nello scafo con attenzione e lasciando un pò di materiale in più che ho poi rimosso con pazienza per fare entrare con precisione le cornici al loro posto.



Rimossa la carta e dopo qualche piccolo ritocco con un pò di carta abrasiva, una mano di turapori ed ecco il risultato finale.





Il prossimo passo sarà la realizzazione del parabrezza.

Ciao e alla prossima puntata.

Sta venendo un bel lavoro ottimo risultato per gli oblò, complimenti per la soluzione! Stai, inoltre, facendo una descrizione del work in progres davvero accurata e utilissima per tutti: grazie!

Grazie Francesca, poiché apprezzo moltissimo quando gli altri fanno i loro WIP con dovizia di particolari e spiegano le tecniche usate, anch'io desidero contribuire con le mie esperienze e i miei errori.
Se non ci fossero stati i forum come questi che frequento, avrei penato moltissimo per imparare e migliorare le tecniche modellistiche da solo e probabilmente alla fine mi sarei stufato dei risultati ottenuti, rinunciando così a questo bellissimo hobby.

Approfitto di qualche minuto di tranquillità per illustrare come sto realizzando il parabrezza.

Innanzitutto ho completato la sovrastruttura sagomando meglio il piano del prendisole di poppa e creando un camminamento per accedere al ponte; ho poi realizzato la parete curva con la porta di accesso alle cabine.



Ho realizzato un calco per poter sagomare il parabrezza, che intendevo realizzare in plastica trasparente per termoformatura manuale.





Ho provato ad usare un pezzo di metacrilato rigido che viene usato al posto del vetro per i quadri, che ho piegato sul calco con la pistola ad aria calda, ma risultato non è stato soddisfacente perché il pezzo prendeva pieghe indesiderate che non riuscivo a correggere. Ho quindi provato con altri materiali trasparenti più flessibili e finalmente sono riuscito a fare qualcosa di non orribile con del pvc (almeno credo) ricavato da una confezione di una tenda da esterni.



Ho quindi fatto gli aggiustaggi necessari alla plastica termoformata.
Trattandosi di una plastica piuttosto flessibile, mi si subito presentato il problema di come rifinire la parte superiore in modo che fosse carino e abbastanza rigido da mantenere la forma corretta del parabrezza.

Tra le varie alternative prese in cosiderazione e provate, la semplice era quella di usare un profilo a U di plasticard da 1mm, ma purtroppo risultava troppo flessibile e quindi non utile per mantenere la forma voluta del parabrezza.

Alla fine il risultato migliore l'ho ottenuto con una cornice che ho realizzato pertendo da un tubicino di ottone de 2mm che prima piegato come volevo e poi ho spianato da un lato, fino ad arrivare al vuoto, ottendo così una guida abbastanza rigida nella quale inserire la parte superiore del parabrezza.





Per facilitare il posizionamento e il fissaggio del parabrezza sul ponte, ho realizzato una modanatura da 1mm sulla quale mandare in battuta il parabrezza. La foto che segue mostra la prima prova di posizionamento del parabrezza ancora da finire.



Per ora lascio stare il parabrezza così perché lo completerò e lo monterò a modello finito e verniciato.

Sempre ispirandomi allo yacht vero ho voluto realizzare gli "spray strips" ossia quelle modanatura longitudinali poste sulla carena che servono per facilitare l'enttrata in planata. Per farli ho usato un quadrello di 1x1mm che ho ottenuto partendo da un pezzo di battiscopa di un legno compatto e chiaro (del quale purtroppo non cosnosco l'essenza) che alla prova dei fatti si è dimostrato migliore del ciliegio e del tanganika che tendevano a sfibrarsi e a rompersi troppo facilmente.



Sempre con quei listelli, già che c'ero ho anche fatto la modanatura paracolpi dello scafo. Ho incollato tutti i listelli al loro posto e poi li ho sagomati come volevo:

Per la modanatura paracolpi ho usato un tamponcino di carta abrasiva fine.

Per gli spray ho usato una lametta di cutter sulla quale avevo fatto un piccolo intaglio trangolare. Passando con pazienza e delicatezza più volte la lametta con l'intacco, li ho resi trangolari.





Segue nella prossima puntata

Buon medellismo a tutti

Grande EtaBeta, guardando il tuo progetto mi hai suggerito la soluzione per la costruzione del parabrezza dell'Aquarama che stò provando a realizzare.
Il tuo Yacht è bellissimo ed ho trovato interessante la soluzione del rivestimento della chiglia e delle murate.
A mio parere per gli scafi di quella forma mi sembra la miglior soluzione.
Stò seguendo con attenzione ed ammirazione il tuo lavoro, buon lavoro

Grazie GC54 per l'apprezzamento.
In effetti quando lo scafo ha forme spigolose è più veloce e forse anche più robusto adottare dei fogli di legno sagomati al posto dei listelli.
Per quanto riguarda la termoformatura manuale, se dovessi rifarla farei un pò meglio il calco sul quale piegare il foglio di pvc.
Farei un calco pieno per evitare gli spigoli vivi sulla parte superiore che mi hanno reso più difficile la termoformatura.

Infatti con un calco pieno puoi termoformare il pvc in modo da coprire in parte anche la parte superiore e poi rimuovere l'eccesso di plastica.
Con un calco come il mio, la plastica che deborda gli spigoli tende ad assumenre pieghe inderiderate che poi influenzano negativamente la forma del pvc che si trova sotto.

Non so se ho reso l'idea.