I ricordi aeromodellistici si tuffano nei ricordi d’infanzia....avevo sei o sette anni quando costruivo modellini di aeroplano con cartoncino e coccoina, che lanciavo dall’alto di armadi i quali ogni tanto crollavano trascinando con sé nella caduta l’incauto Icaro.....fortunatamente le ossa rimasero tutte intere ma i lividi conseguenti venivano accuratamente celati per evitare se ne aggiungessero degli altri dovuti a quella che oggi verrebbe considerata un’educazione, come dire....alquanto repressiva.
Verso i dodici o tredici anni iniziai a fare i primi VVC a tavoletta con il G 33 e il mitico G20, dei quali ho ancora alcuni esemplari, purtroppo non più funzionanti. Passai poi all’acrobazia (F2B) (Nobler et similia) e al Team racing (F2C).
Messo da parte l’aeromodellismo per studio e lavoro, riiniziai negli anni ’80 con il volo libero, progettano e costruendo appunto sia A1 o F1H e A2 o F1A che dir si voglia......
poi smisi perché nel frattempo la famiglia era cresciuta e vedeva di malocchio i “giocattoli”, preferendo che mi dedicassi alla costruzione di librerie e cassettiere su misura per la casa.....
Inoltre, sighh, l’aeromodellismo è cambiato, e adesso, a mio parere, pur sgranando tanto d’occhi per le realizzazioni che si vedono in giro, non ha più la poesia di un tempo.....adesso non è più aeromodellismo, è Aviazione senza pilota a bordo.......Droni.....
Per non dire poi dell’abolizione della Regola dell’autocostruzione, per cui adesso puoi acquistare da un Russo per alcune migliaia di euro un modello perfetto e metterti immediatamente a fare gare, senza sapere cosa è una centina o un longherone.
Se è aeromodellismo questo, fatto con il solo portafogli......nessun dubbio che il Volo Libero sia ormai deceduto......anche per la mancanza di campi adatti però......ehhh.....noi vecchi ragazzi della Via Gluck.......
Ma il virus dell’aeromodelismo è come l’Aids, lo puoi combattere ma non scomparirà mai dal sangue.....i materiali sono ancora tutti là, chissà che.......