Cacciatorpediniere Ardito - D550 - Restauro
Inviato: 07/11/2014, 13:47
Ciao A Tutti,
anche se non è un lavoro recente, volevo aprire un cantierino sul restauro del modello del Cacciatorpediniere Ardito (D550) della Marina Militare Italiana.
Infatti il mio approccio al modellismo è anche figlio della curiosità che ho verso le costruzioni in generale, e quando qualche anno fa mi si è presentata l'opportunità di toccare con mano un modello costruito da un eccezionale modellista, e con tecniche diverse da quelle che conosco, non ho saputo resistere alla tentazione di riportarlo a navigare come meritava.
Tra l'altro, da ex marinaio, ho potuto ammirare la nave dal vero, e lavorare sul modello mi ha rinnovato molte sensazioni del "primo incontro"!!!
Riporto quindi in questo post, gli appunti tenuti durante i restauro, illustrati anche fotograficamente.
Il restauro, iniziato nel luglio 2010, prosegue pian pianino tra un cantiere ed un'altro...!!!
Dettagli del restauro ed una completa galleria fotografica su:http://www.amnavimodel.it
Valutazione danni per il raddobbo
Dopo diversi anni di oblio nella sede Amirel, mi sono preso a cuore la sorte del modello navigante del Cacciatorpediniere Lanciamissili Ardito, costruito nel 1985 dall’ex presidente Franco Villoresi.
Il modello in scala 1:100, presentava evidenti i segni del tempo, con diversi problemi allo scafo, al ponte ed alle sovrastrutture, dovuti anche all’utilizzo come modello da esposizione e quindi soggetto ad urti nel trasporto.
Sullo scafo ho rilevato uno sfondamento sul mascone di sinistra, la totale sfogliatura della chiglia, crepe e fenditure in diverse parti delle fiancate, dei timoni e nello specchio di poppa, battagliola praticamente a pezzi, ed uno stato complessivamente deplorevole della verniciatura.
Il ponte si presentava rovinato in diverse parti, dove grumi polvere e di colla di particolari mancanti, sfogliatura della vernice, rigonfiamenti vari, ed i dislivelli dei pannelli longitudinali, (ricavati per poter consentire l’accesso e la manutenzione ai dispositivi elettronici ed elettrici RC), davano l’effetto di un diffuso stato di deterioramento.
Le sovrastrutture evidenziavano la troncatura dell’albero maestro, dove mancavano diverse antenne ed apparati di trasmissione, il deterioramento diffuso della verniciatura, con evidenti segni di precedenti tentativi di restauro, supporti, gru ed aste ormai distaccati e a zonzo per la nave. Anche le armi di bordo presentavano evidenti segni di deterioramento, sia dei particolari che della verniciatura.
L’interno dello scafo, presentava principalmente problemi legati all’allentamento del supporto della motorizzazione, e diverse sezioni da rivedere completamente in base all’aggiornamento tecnologico (impianti elettrici ed elettronica) ed alla distribuzione dei pesi.
Quest’ultimo problema abbastanza rilevante in quanto il modello è stato, per buona parte, realizzato con un diffuso uso di metallo.
La prova in acqua ha difatti evidenziato la necessità di alleggerire, soprattutto in alto le strutture metalliche.
Analisi materiale documentale
La mia intenzione è stata di ripristinare il modello nell’allestimento che aveva alla consegna alla Marina Militare Italiana nel 1973 e non dopo i successivi lavori di mezza vita, che hanno portato ad un potenziamento principalmente del sistema di combattimento e controllo ed ad una variazione del profilo di coperta.
Oltre ai piani di cantiere della ANB (http://www.anb-online.it/navi-da-guerra/cacciatorpediniere/0045-audace-e-ardito-l-f-t-14070-m-1100/), ho iniziato a cercare la documentazione fotografica.
In rete ho scoperto con grande piacere il sito http://www.naveardito.it, preziosissima fonte di informazioni e ricchissimo di fotografie che documentano la vita della nave in ogni fase della sua lunga storia.
In dettaglio sono state analizzate le foto in cantiere ed in bacino di carenaggio, dove si sono rilevate la mancanza delle due pinne stabilizzatrici, e delle due alette antirollio prodiere, oltre che alla colorazione chiara dell’opera viva.
Successivamente è stato verificato l’armamento, dove è stata presa la decisione di sostituire il cannone da 127/54 molto pesante e non molto particolareggiato, di ricostruire la parte mancante dell’alberatura radio, e la sostituzione del lanciamissili Albatros non attinente allo stato del 1973, con un’altro nuovo cannone da 127/54.
L’analisi della documentazione fotografica ha portato anche alla decisione di sostituire l’elicottero imbarcato, un’Agusta AB-212. ASW, fuori scala sul modello.
Altri particolari, come la mancanza delle luci di via, il tipo delle scialuppe imbarcate, alcuni dettagli come volani e manopole, impianti antincendio etc. sono stati presi in considerazione, pur consapevole che la scala non consente una realizzazione estremamente dettagliata degli stessi.
anche se non è un lavoro recente, volevo aprire un cantierino sul restauro del modello del Cacciatorpediniere Ardito (D550) della Marina Militare Italiana.
Infatti il mio approccio al modellismo è anche figlio della curiosità che ho verso le costruzioni in generale, e quando qualche anno fa mi si è presentata l'opportunità di toccare con mano un modello costruito da un eccezionale modellista, e con tecniche diverse da quelle che conosco, non ho saputo resistere alla tentazione di riportarlo a navigare come meritava.
Tra l'altro, da ex marinaio, ho potuto ammirare la nave dal vero, e lavorare sul modello mi ha rinnovato molte sensazioni del "primo incontro"!!!
Riporto quindi in questo post, gli appunti tenuti durante i restauro, illustrati anche fotograficamente.
Il restauro, iniziato nel luglio 2010, prosegue pian pianino tra un cantiere ed un'altro...!!!
Dettagli del restauro ed una completa galleria fotografica su:http://www.amnavimodel.it
Valutazione danni per il raddobbo
Dopo diversi anni di oblio nella sede Amirel, mi sono preso a cuore la sorte del modello navigante del Cacciatorpediniere Lanciamissili Ardito, costruito nel 1985 dall’ex presidente Franco Villoresi.
Il modello in scala 1:100, presentava evidenti i segni del tempo, con diversi problemi allo scafo, al ponte ed alle sovrastrutture, dovuti anche all’utilizzo come modello da esposizione e quindi soggetto ad urti nel trasporto.
Sullo scafo ho rilevato uno sfondamento sul mascone di sinistra, la totale sfogliatura della chiglia, crepe e fenditure in diverse parti delle fiancate, dei timoni e nello specchio di poppa, battagliola praticamente a pezzi, ed uno stato complessivamente deplorevole della verniciatura.
Il ponte si presentava rovinato in diverse parti, dove grumi polvere e di colla di particolari mancanti, sfogliatura della vernice, rigonfiamenti vari, ed i dislivelli dei pannelli longitudinali, (ricavati per poter consentire l’accesso e la manutenzione ai dispositivi elettronici ed elettrici RC), davano l’effetto di un diffuso stato di deterioramento.
Le sovrastrutture evidenziavano la troncatura dell’albero maestro, dove mancavano diverse antenne ed apparati di trasmissione, il deterioramento diffuso della verniciatura, con evidenti segni di precedenti tentativi di restauro, supporti, gru ed aste ormai distaccati e a zonzo per la nave. Anche le armi di bordo presentavano evidenti segni di deterioramento, sia dei particolari che della verniciatura.
L’interno dello scafo, presentava principalmente problemi legati all’allentamento del supporto della motorizzazione, e diverse sezioni da rivedere completamente in base all’aggiornamento tecnologico (impianti elettrici ed elettronica) ed alla distribuzione dei pesi.
Quest’ultimo problema abbastanza rilevante in quanto il modello è stato, per buona parte, realizzato con un diffuso uso di metallo.
La prova in acqua ha difatti evidenziato la necessità di alleggerire, soprattutto in alto le strutture metalliche.
Analisi materiale documentale
La mia intenzione è stata di ripristinare il modello nell’allestimento che aveva alla consegna alla Marina Militare Italiana nel 1973 e non dopo i successivi lavori di mezza vita, che hanno portato ad un potenziamento principalmente del sistema di combattimento e controllo ed ad una variazione del profilo di coperta.
Oltre ai piani di cantiere della ANB (http://www.anb-online.it/navi-da-guerra/cacciatorpediniere/0045-audace-e-ardito-l-f-t-14070-m-1100/), ho iniziato a cercare la documentazione fotografica.
In rete ho scoperto con grande piacere il sito http://www.naveardito.it, preziosissima fonte di informazioni e ricchissimo di fotografie che documentano la vita della nave in ogni fase della sua lunga storia.
In dettaglio sono state analizzate le foto in cantiere ed in bacino di carenaggio, dove si sono rilevate la mancanza delle due pinne stabilizzatrici, e delle due alette antirollio prodiere, oltre che alla colorazione chiara dell’opera viva.
Successivamente è stato verificato l’armamento, dove è stata presa la decisione di sostituire il cannone da 127/54 molto pesante e non molto particolareggiato, di ricostruire la parte mancante dell’alberatura radio, e la sostituzione del lanciamissili Albatros non attinente allo stato del 1973, con un’altro nuovo cannone da 127/54.
L’analisi della documentazione fotografica ha portato anche alla decisione di sostituire l’elicottero imbarcato, un’Agusta AB-212. ASW, fuori scala sul modello.
Altri particolari, come la mancanza delle luci di via, il tipo delle scialuppe imbarcate, alcuni dettagli come volani e manopole, impianti antincendio etc. sono stati presi in considerazione, pur consapevole che la scala non consente una realizzazione estremamente dettagliata degli stessi.